Da secoli i cambiamenti di società e natura hanno influenze reciproche molto forti. Le aree montane, che sono particolarmente sensibili a queste trasformazioni, ne risentono in modo ancora maggiore poiché ospitano una ricca biodiversità e una natura ancora poco contaminata. Tuttavia, gli ecosistemi e i servizi da loro forniti hanno una dimensione che va oltre i confini nazionali. Per questo motivo è necessario un approccio transnazionale per la loro salvaguardia, il loro utilizzo sostenibile e la loro gestione.
L’obiettivo generale di “Alpes – Servizi ecosistemici alpini”, progetto cofinanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo regionale tramite il programma Alpine Space, è consistito nel gettare le basi per una comprensione comune dei Se come fondamento per una governance ambientale a livello transnazionale.
Partendo da una quantificazione di ciò che l’ambiente fornisce in termini di risorse e servizi, è possibile coordinare e mobilitare più efficacemente i paesi alpini per proteggere le risorse nell’interesse dell’uomo e della natura stessa. Questo il principio alla base del concetto di Se, ossia dei benefici diretti e indiretti che l’uomo riceve dalla natura.
Nell’ambito di AlpES, è stato realizzato un set di mappe che comprende 22 indicatori calcolati a livello municipale per gli oltre 16.000 comuni dello spazio alpino riguardanti Se di fornitura, regolazione e culturali (http://www.alpes-webgis.eu). Tali indicatori forniscono dati tangibili per l’intero Spazio alpino rispetto a diversi fenomeni ecologici, permettendo l’identificazione dei trend in questi processi ed evidenziando i legami tra i cambiamenti sociali e ambientali che condizionano la capacità degli ecosistemi alpini di mantenere attiva l’offerta di servizi.

Il progetto AlpES ha reso accessibile il concetto di Se ad un ampio numero di decisori, creando una conoscenza condivisa tra diversi attori che operano nell’area alpina e ampliando così i referenti che conoscono e mettono in pratica l’approccio ad esso legato. Tuttavia, vista la sua complessità e la modalità innovativa con cui spiega i legami tra ecosistemi e società, questo approccio necessita ancora di essere sviluppato in relazione all’analisi di specifiche realtà territoriali e per l’inclusione nei processi di pianificazione.
Il lavoro del Progetto AlpES ha individuato alcuni utili aspetti da tenere in considerazione quando si ha a che fare con l’applicazione del concetto di Se:
Comunicazione: dovrebbe partire da un linguaggio facilmente comprensibile per i referenti locali. È importante quindi adattare la terminologia al territorio, allo sviluppo, all’identità e alla cultura dei luoghi e delle persone con cui si collabora.
Scala di analisi: nel fare ricorso a mappe di Se, è necessario essere a conoscenza della scala utilizzata e verificare che le fonti dei dati siano conformi. Inoltre bisogna tenere presente che la mappatura dei Se su vasta scala è apprezzata agli alti livelli strategici e amministrativi, ma ha una risoluzione troppo grossolana per i pianificatori locali e regionali.
Collaborazione: resta ancora un’importante lacuna fra l’uso che fa la ricerca delle mappe e l’attuazione pratica nei processi decisionali; è perciò importante conciliare gli approcci scientifici innovativi e la competenza locale.
Transnazionalità: è improbabile che un ecosistema coincida con i confini amministrativi di uno stato, per proteggerlo e gestirlo servirebbe quindi un piano sovranazionale. In questo modo risulterebbe più facile rintracciare le riserve importanti di risorse e la rispettiva domanda, concentrando di conseguenza le politiche amministrative e la cooperazione transfrontaliera quando necessario.
Lukas Egarter Vigl e Sebastian Candiago

AlpES si è svolto tra dicembre 2015 e dicembre 2018 ed è stato finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale tramite il programma Interregionale Spazio Alpino. Il progetto è stato coordinato da Eurac Research e ha coinvolto 10 partner provenienti da 6 stati dello spazio alpino.
www.alpine-space.eu/projects/alpes/en/home