Il cluster ha coinvolto i partner di progetto, soggetti istituzionali legati alla promozione turistica e alla montagna e gli attori territoriali strategici nei processi di divulgazione dell’offerta turistica e culturale nei territori montani.
Lo scopo del cluster era di riflettere su possibili strategie promozionali in grado di mettere in rete il versante italiano e quello francese, attraverso una comunicazione e una promozione transfrontaliera concertata delle attività del progetto. A moderare l’incontro Luca Dal Pozzolo, responsabile delle attività di ricerca della Fondazione Fitzcarraldo e direttore dell’osservatorio Culturale del Piemonte.
Ad aprire il cluster le parole di Daniela Berta, direttrice del Museo della Montagna che ha sottolineato la piena apertura a collaborare con il progetto Corpo Links Cluster. Infatti, oltre a questo primo incontro, il Museo della Montagna ospiterà due performance e un incontro nel mese di settembre 2019, nell’ambito di Torinodanza festival. A seguire ha preso la parola Gianluigi Montresor, presidente del CAI Torino, che ha ricordato che il Museo Nazionale della Montagna fa parte del tour operativo del CAI Torino ed è una punta di diamante del patrimonio culturale del CAI Italiano, insieme alla Biblioteca Nazionale del CAI cogestita dai due soggetti. Una sede obbligata se si parla di transfrontalierità alpina. Come sottolineato da Montresor, Il CAI Torino gestisce 30 rifugi e bivacchi ed alcuni si potrebbero prestare come luoghi deputati per gli incontri transfrontalieri, in particolare i rifugi che stanno a cavallo tra Italia e Francia: l’area delle Valli di Lanzo, l’alta Valle di Susa (Briançon e dintorni) e il rifugio Torino al Monte Bianco da poco ristrutturato.
Luca Dal Pozzolo è poi intervenuto nel dibattito ricordando come sia cambiata la cultura di coloro che si occupano di programmazione culturale: “La montagna non è più percepita come un territorio svantaggiato ma come un luogo ricco di peculiarità da poter valorizzare”.
Daniela Broglio, direttore di Turismo Torino e Provincia, prendendo la parola ha ricordato di come la montagna oggi viene percepita, anche secondo lei, in modo diverso, non più legata esclusivamente allo sport (neve d’inverno ed escursioni in estate) ma anche come luogo attrattivo nelle mezze stagioni, attraverso un’offerta culturale e di spettacolo con target differenti, giovani e famiglie in particolare. Secondo Broglio bisogna quindi offrire una proposta adatta al turista moderno che vuole vivere un’esperienza di svago nella calma e senza voracità, ma alla scoperta dei territori. Dal versante francese è intervenuta Marjorie Solair di Maurienne Tourisme che sta lavorando sullo sviluppo estivo in Maurienne, soprattutto grazie al ciclismo e attraverso il cicloturismo. Maurienne Tourisme organizza il festival del ciclismo, in cui i partner italiani saranno ospiti d’onore.
Concorde con gli interventi precedenti anche Cristina Bergonzo, responsabile dell’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte, che conferma i trend del turismo attuale, attento alla sostenibilità del territori, sottolineando inoltre la necessità di offrire al turista un’alternativa all’offerta canonica, attraverso lo sviluppo di prodotti turistici innovativi.
Marco Chiriotti ha introdotto il tema della sostenibilità economica dei progetti culturali – turistici, ricordando come si debba andare sempre più verso lo sviluppo economico turistico, non solamente sportivo, ma anche culturale; verso una sostenibilità, non solamente ambientale, ma anche economica e occupazionale per la popolazione che vive la montagna, con una prospettiva professionale legata ai progetti sui territori. A seguire l’intervento di Marie-Pia Bureau, direttrice dell’Espace Malraux, che ha spiegato come grazie ai ricercatori dell’USBM siano emersi spunti di riflessione interessanti per la pianificazione culturale delle loro attività. Grazie al lavoro di ricerca è emerso che gli attori di montagna comunicano eccessivamente gli sport estremi, creando distanza con un target di pubblico che non si identifica come “sportivo”; le attività culturali dovrebbero quindi concentrarsi maggiormente durante il periodo estivo per compensare un calo del turismo montano; privilegiare i percorsi culturali itineranti per valorizzare le diverse tipologie di paesaggio. È necessario quindi riflettere su come gli artisti possano cogliere tutto ciò e trovare modi per rendere più durature le azioni artistiche e culturali.
Possibili azioni di intervento potrebbero essere: la creazione di un percorso storico alla scoperta della montagna (anche eventualmente percorsi cicloturistici), invitando gli artisti ad apportare elementi e contenuti interessanti in questa direzione; la creazione di un’audioguida realizzata da un artista su luoghi da valorizzare o percorsi alternativi da scrivere.
Secondo Annie Rouard la grande sfida, per sviluppare una politica culturale sui territori montani, coinvolgere tutti gli attori del territorio per offrire un’offerta completa e rilevante ai turisti. Enrico Camanni, vice presidente di Dislivelli, è concorde con Annie Rouard: “La montagna è stata identificata per troppi anni con lo sport e con la neve e una parte di pubblico si è sentita tagliata fuori”. Ora i turisti cambiano visione, il turista è cambiato: non si identifica nello sportivo o nel conservatore di un’immagine della montagna del passato. Ora bisogna cambiare i luoghi e ce ne si accorge anche durante gli incontri che sono stati realizzati con le amministrazioni locali e le comunità. È facile comunicare la novità alla città; è molto più complesso comunicarla alla gente di montagna e soprattutto agli operatori turistici. I progetti devono nascere sui territori per coinvolgere gli attori locali e per lasciare un’eredità dei territori. La ricchezza è la differenziazione che i luoghi delle Alpi occidentali possono offrire.
Matteo Negrin, direttore di Piemonte Dal Vivo, è dell’idea che le aree alpine abbiamo un ruolo di rilievo nella promozione culturale: “Stiamo vivendo un momento di transizione: si devono valorizzare i luoghi di interesse, dislocando le attività partendo proprio dal patrimonio architettonico e naturalistico dei territori. Dare ri-significazione agli spazi attraverso l’offerta artistica e il gesto artistico può diventare pretesto per fa sì che una comunità – anche montana – si riconosca negli spazi che abita”. Buffa di Perrero dell’agenzia Promotour, ha messo sul tavolo della discussione anche le difficoltà che si rincontrano nelle azioni di promozione culturale. La difficoltà principale, in quanto privati, è comunicare e promuovere i grandi eventi. Barbara Camandona, direttrice vendite del Consorzio Incoming Experience, ha invece raccontato la sua esperienza professionale precedente. Camandona ha diretto un albergo a 2.000 metri e sette km sopra Bardonecchia e ha dovuto vendere un prodotto difficile (senza copertura wi-fi ad esempio), cercando di promuovere un’esperienza autentica della montagna. “Il territorio deve lavorare molto sulla commercializzazione, fare sinergia e formazione. Si devono commercializzare offerte turistiche nei tempi giusti di vendita, soprattutto quando ci si rivolge a un pubblico straniero che pianifica con largo anticipo uno spostamento all’estero”.
Paolo Manera, direttore della Piemonte Film Commission, definisce l’incontro del cluster un’occasione ghiotta per parlare di cinema e montagna. Film Commission infatti parte dal territorio e mira a promuoverlo. Vincent Schmitt dell’Espace Malraux sottolinea l’importanza di incontrare gli attori del territorio e riconoscere le problematiche in collaborazione con partner scientifici come l’USMB; incontrare gli artisti e invitarli sul territorio per avviare una relazione diretta. Infine Anna Cremonini presenta il programma di VERTIGINE 2019, nell’ambito di Corpo Links Cluster; si svilupperà nell’estate 2019 sui territori di Avigliana, Sestriere e Prali. Durante il mese di luglio si intervalleranno tre progetti di residenza sui tre comuni individuati per il 2019: il coreografo Piergiorgio Milano lavorerà ad Avigliana coinvolgendo arrampicatori del territorio, Silvia Gribaudi porterà avanti una serie di laboratori (che avranno inizio già ad aprile) con la comunità di Prali e Marco Chenevier lavorerà con i giovani sciatori degli Sci Club di Sestriere.
Sempre più le dinamiche del turismo si orientano verso offerte che utilizzino la presenza nei luoghi per dispiegare opportunità d’esperienza ricche e radicate nei territori. In questo quadro lo spettacolo dal vivo, pensato e costruito in alleanza al genius loci, può rappresentare un portale per entrare nelle reti di relazioni culturali e sociali che intessono i territori transfrontalieri. La montagna si manifesta in questo caso non tanto come luogo da attraversare, quanto da abitare nella lentezza dei suoi paesaggi, nell’habitat peculiare, capace di proporre modi vita distanti culturalmente dalla città ma vicini per possibilità d’accesso, integrati in una necessaria sostenibilità economica e ambientale. Un altrove differente e prossimo, aperto senza esitazioni alla cultura contemporanea e alle sue espressioni, territorio di contatto tra lingue e processi di sviluppo che necessitano ora, e sempre più necessiteranno in futuro, di un immaginario potente, in grado di connettere il sapere locale con il digitale, le opportunità di relazione fisica e virtuale con la qualità e la sostenibilità di modelli di vita in luoghi a bassa densità e di alto pregio ambientale. Per via della natura, certo; ma anche per l’arte e per la cura culturale del luogo.
Chiara Mazzucchi
www.corpolinkscluster.eu
__________________________________________________
Action transfrontaliéres pour la promotion touristique et culturelle
Jeudi 7 mars 2019 au Musée National de la Montagne de Turin a eu lieu la cinquième réunion du cluster du projet Corpo Links Cluster. Thème de la rencontre: “La promotion de l’offre touristique et culturelle dans les territoires de montagne italiens et français.”
Le cluster a impliqué les partenaires du projet, des institutions liées à la promotion touristique et à la montagne, et les acteurs du territoire, stratégiques dans les processus de diffusion de l’offre touristique et culturelle dans les territoires de montagne.
Le but du cluster était celui de réfléchir sur des stratégies promotionnelles capables de mettre en réseau le versant italien et français, à travers une communication et une promotion transfrontalières concertées des activités du projet.
Luca Dal Pozzolo, directeur des activités de recherche de la Fondation Fitzcarraldo et directeur de l’observatoire culturel du Piémont, a modéré le débat.
À ouvrir le cluster, Daniela Berta, directrice du Musée de la Montagne, qui a souligné la pleine disponibilité à collaborer avec le projet Corpo Links Cluster. En effet, en plus de cette première rencontre, le Musée de la Montagne accueillera deux performances et une rencontre au mois de septembre 2019, au sein de Torinodanza festival.
Par la suite, a pris la parole Gianluigi Montresor, président du CAI Turin, qui a rappelé que le Musée de la Montagne fait partie du circuit opérationnel du CAI Turin et qu’il est un rayon de soleil du patrimoine culturel du CAI italien, avec la bibliothèque nationale du CAI cogérée par les deux entités. Un repère fondamental si l’on parle de transfrontièrisme alpin. Comme souligné par Montresor, le CAI Turin gère 30 refuges et bivouacs, dont certains pourraient être utilisés comme lieux pour les rencontres transfrontalières, en particulier les refuges qui se trouvent entre Italie et France: dans les Vallées de Lanzo, le Haut Val de Suse (Briançon et ses environs) et le refuge Torino sur le Mont-Blanc, qui a été récemment rénové.
Luca Dal Pozzolo est intervenu dans le débat en soulignant le changement culturel de ceux qui s’occupent de programmation culturelle: “La montagne n’est plus perçue comme un territoire défavorisé mais comme un lieu riche en éléments à pouvoir valoriser.”
Daniela Broglio, directrice de Tourisme Turin et Province, en prenant la parole a convenu sur le fait que la montagne aujourd’hui est perçue d’une façon différente, pas liée uniquement au sport (neige en hiver et randonnées en été) mais aussi comme lieu d’attraction pendant les demi saisons, à travers une offre culturelle et de spectacle avec des cibles différentes, jeunes et famille en particulier. Selon Daniela Broglio il faut donc offrir une proposition adaptée au touriste moderne, qui veut vivre un’expérience de loisir dans le calme et sans voracité, à la découverte des territoires.
Du versant français est intervenue Marjorie Solair de Maurienne Tourisme, qui est en train de travailler sur le développement estival en Maurienne, surtout grâce au cyclisme et à travers le cyclotourisme. Maurienne Tourisme organise le Festival du Cyclisme, où les partenaires italiens seront les invités d’honneur.
Également d’accord avec les interventions précédentes, Cristina Bergonzo, responsable de l’Observatoire Touristique de la Région Piémont, qui a confirmé les tendances du tourisme actuel, attentif à la durabilité des territoires, en soulignat aussi la nécessité d’offrir au touriste une alternative à l’offre touristique classique, par le développement de produits touristiques innovants.
Marco Chiriotti a introduit le thème de la durabilité économique des projets culturels – touristiques, en précisant comme il est nécessaire d’aller toujours plus vers le développement économique touristique, non seulement sportif, mais culturel aussi, vers une durabilité, non seulement environnementale, mais économique et de l’emploi aussi, pour la population qui vit la montagne, avec une perspective professionnelle liée aux projets sur les territoires.
À suivre, l’intervention de Marie-Pia Bureau, directrice de l’Espace Malraux, qui a expliqué comme, grâce aux chercheurs de l’USBM, soient apparus des éléments de réflexion intéressants pour la planification culturelle de leurs activités. Grâce au travail de recherche on a vu que les acteurs de la montagne promeuvent excessivement les sports extrêmes, en éloignant ce public qui ne se voit pas comme “sportif”; les activités culturelles devraient donc se concentrer davantage pendant la période estivale pour compenser la chute du tourisme alpin; et privilégier les voies itinérantes afin de valoriser les différents types de paysage.
Il faut donc réfléchir sur comme les artistes peuvent saisir tout ça et trouver des moyens pour rendre les actions artistiques et culturelles plus durables.
Ci-après d’éventuelles actions possibles: la création d’un parcours historique à la découverte de la montagne (parcours de cyclotourisme aussi), en invitant les artistes à apporter des éléments et des contenus intéressants dans ce sens; la création d’un audioguide réalisé par un artiste sur des lieux à valoriser ou sur des itinéraires alternatifs à écrire.
Selon Annie Rouard le grand défi, pour le développement d’une politique culturelle sur les territoires de montagne, est celui de réussir à impliquer tous les acteurs du territoire afin de proposer une offre complète et importante aux touristes.
Enrico Camanni, vice-président de Dislivelli, était d’accord avec Annie Rouard: “la montagne a été identifiée pendant trop d’années avec le sport et la neige, et une partie du public s’est sentie mise à l’écart.”
Aujourd’hui les touristes changent leus vision, le touriste a changé: il ne s’identifie plus au sportif ou au conservateur d’une image du passé de la montagne. Et maintenant il faut changer les lieux, et on le voit aussi lors des rencontres qui ont été réalisées avec les administrations locales et les communautés. Il est facile de communiquer la nouvauté à la ville; il est beaucoup plus difficile de la communiquer aux gens de montagne et surtout aux opérateurs touristiques du lieu. Les projets doivent naître sur les territoires pour impliquer les acteurs locaux et pour laisser un héritage des territoires.
La richesse ne réside pas seulement dans la modulation de la nature, mais aussi par rapport à l’architecture, la gastronomie que les lieux des Alpes occidentales peuvent offrir.
Matteo Negrin , directeur de Piemonte Dal Vivo, pense que les zones alpines aient un rôle très important en ce qui concerne la promotion culturelle: “On est en train de vivre un moment de transition: il faut valoriser les lieux d’intérêt, en déployant les activités tout en partant du patrimoine architectural et naturel des territoires. Redonner un sens aux endroits par moyen de l’offre artistique e le geste artistique peut devenir un prétexte pour qu’une communauté – même de montagne – se puisse reconnaître dans les lieux qui habite.”
Buffa di Perrero de l’agence Promotour, a aussi parlé des difficultés qu’on rencontre dans les actions de promotion culturelle. La difficulté principale, en tant que privés, consiste à communiquer et promouvoir les grands événements, car souvent on ne connaît pas les détails de l’organisation des événements proprement dits, et ça les rend difficiles à promouvoir.
Barbara Camandona, directrice des ventes du consortium Incoming Experience, a raconté son expérience professionnelle précédente. Barbara Camandona a géré un hôtel à 2000 mètres d’altitude, 7 km au-dessus de Bardonnèche, et pour vendre un produit difficile (sans Wi-Fi par exemple), elle a essayé de promouvoir une expérience authentique de la montagne.
“Le territoire doit beaucoup travailler sur la commercialisation, créer des synergies et faire de la formation. Il faut commercialiser les offres touristiques en respectant les temps de vente, surtout quand on s’adresse à un public étranger qui programme en avance un déplacement à l’étranger.”
Paolo Manera, directeur de la Piemonte Film Commission, définit la rencontre du cluster une excellente opportunité pour parler de cinéma et de montagne. Et en effet Film Commission vise, à partir du territoire, à le promouvoir.
Vincent Schmitt de l’Espace Malraux souligne l’importance de rencontrer les acteurs du territoire et reconnaître les problèmes en collaboration avec des partenaires scientifiques comme l’USMB; rencontrer les artistes et les inviter sur le territoire pour lancer une relation directe.
Enfin, Anna Cremonini a présenté le programme de VERTIGINE 2019, dans le cadre de Corpo Links Cluster, qui va se développer au cours de l’été 2019, sur les territoires de Avigliana, Sestrières et Prali.
Pendant le mois de juillet trois projets de résidence vont s’alterner, sur les trois communes identifiés pour le 2019: le chorégraphe Piergiorgio Milano travaillera à Avigliana avec des grimpeurs du territoire, Silvia Gribaudi poursuivra une série de laboratoires (qui s’ouvriront dès le mois d’avril) avec la communauté de Prali, et Marco Chenevier travaillera avec les jeunes skieurs des Ski Club de Sestrières et environs.
De plus en plus, les dynamiques du tourisme sont orientées vers des offres qui utilisent la présence dans les lieux pour exprimer des opportunités d’expérience riches et ancrées dans les territoires. Dans ce quadre le spectacle en direct, pensé et construit en alliance avec le genius loci, peut représenter un portail pour entrer dans les réseaux de relations culturelles et sociales crées par les territoires transfrontaliers. La montagne apparaît en ce cas non comme un lieu à traverser, mais comme un lieu à habiter dans la lenteur de ses paysages, dans le habitat caractéristique, capable de proposer des modes de vie culturellement eloignés de la ville, mais proches pour la possibilité d’accès, intégrés dans une durabilité économique et environnementale nécessaire. Un ailleurs différent et proche, ouvert sans hésitation à la culture contemporaine et à ses expressions, territoire de contact entre les langues et les processus de développement qui ont besoin aujourd’hui, et encore plus dans l’avenir, d’un immaginaire puissant, capable de connecter le savoir local avec le numérique, les opportunités de relation physique et virtuelle avec la qualité et la durabilité de modèles de vie en lieux à faible densité et à haute valeur environnementale. À cause de la nature, certes; mais aussi à cause de l’art et du soin culturel du lieu.
Chiara Mazzucchi
www.corpolinkscluster.eu