Il numero di novembre racconta degli eventi atmosferici dei mesi scorsi che hanno sconvolto il territorio alpino italiano da est a ovest: sette milioni di metri cubi di legname schiantati tra Trentino, Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Alpi venete, crolli in Val Grande di Lanzo e altre valli piemontesi con la cancellazione di interi tratti di sentiero. Sono gli effetti del riscaldamento globale? Un tempo si pensava che essendo tali fenomeno atmosferici così dispersi nel tempo e nello spazio fosse praticamente impossibile ricondurli al cambiamento climatico. Ma oggi gli intervalli di tempo si assottigliano e sempre più aree della superficie terrestre, anche quelle solitamente graziate, vengono investite con violenza inaudita dalla forza degli elementi. Gli autori degli articoli che seguono ci spiegano che oggi il global change è davanti agli occhi di tutti, e questo pone nuovi problemi tecnici e politici, da affrontare nell’immediato. C’è bisogno di una corretta gestione della montagna, tema richiamato anche nella nostra Costituzione, che si pone oggi come un problema di democrazia, dove territorio, acque, boschi, risorse faunistiche, tradizioni e cultura sono ormai indispensabili a una nazione con una pianura definitivamente depauperata.
Buona lettura