«Sono 23 anni che portiamo teatro, cinema e musica nelle borgate alpine. Ininterrottamente, ogni estate, con un festival itinerante. Oggi finalmente comincia a esserci maggiore attenzione verso l’offerta culturale in montagna, ma vi assicuro che 23 anni fa, quando abbiamo iniziato, eravamo gli unici. E oggi in qualche modo rivendichiamo il ruolo di apripista». Bobo Nigrone, direttore artistico di Onda Teatro, si commuove ripercorrendo 23 anni di incessante attività culturale nelle valli alpine piemontesi, e non solo. Tutto parte nel 1996, da un manipolo di sole quattro persone, affiancate alle giovani compagnie teatrali, che decidono di mettere in scena uno spettacolo nell’appartata Borgata Celle del Comune d Caprie, in Val di Susa: “Lo Spettacolo della Montagna”. Da lì la contaminazione culturale dilaga per tutta la Val di Susa, Onda Teatro porta spettacoli a Mocchie, Mompantero, e in decine di altre borgate alpine, persino alla Sacra di San Michele. Ma non basta, il virus della cultura si espande e valica i confini naturali per scendere in Val Sangone, Val Pellice, gli spettacoli si spostano fino nelle Valli di Lanzo, e persino oltralpe. Per portare “iniezioni di cultura” in territori dimenticati, permettendo ai pochi residenti rimasti e ai frequentatori di queste realtà speciali di riscoprire un territorio con le sue unicità.
La cultura permette di accendere i riflettori sui luoghi abbandonati, quelle borgate che persino i residenti ormai non conoscono più. E allo stesso tempo spingono antichi e nuovi frequentatori a rivitalizzare, almeno d’estate, i piccoli borghi un tempo lasciati andare, e che oggi vivono un nuovo mattino. «L’ultimo esempio è quello della Borgata Argiassera, in Valle di Susa – continua Bobo Nigrone – dove grazie ai fondi europei il patrimonio edilizio è stato completamente ristrutturato, e ora, grazie anche a Onda Teatro, le case si ripopolano e la vita ricomincia a pulsare».
La ricetta vincente di Onda Teatro, che nel corso dei suoi 23 anni di attività in montagna ha sempre conservato un buon ritorno di pubblico costante, è quella di aver sempre proposto argomenti legati alla storia con visioni contemporanee, storie antiche e moderne, a sottolineare il fatto che la montagna non è solo un “museo”, e anche se la storia rimane un elemento importante su cui riflettere, nelle terre alte accadono delle cose, partono progetti, nascono nuovi laboratori di innovazione sociale e culturale. «Il nostro pubblico è misto – spiega Bobo Nigrone – ci sono gli autoctoni nei paesi più piccoli e i flussi turistici in quelli più grossi. Ad esempio se la maggioranza del pubblico di uno spettacolo messo in scena a San Didero o a Chianocco è costituito da autoctoni, a Oulx c’è una buona percentuale di turisti. E ad Avigliana, ad esempio, ci sono persino le persone che arrivano da Torino».
E poi, parallelamente, c’è Teatro ragazzi, l’altra scommessa di Onda Teatro, questa volta sulle giovani generazioni, che da anni porta attività culturale presso piccoli teatri e scuole delle Alpi.
La XXIII edizione de “Lo Spettacolo della Montagna”, ritorna alle origini, in Val di Susa: tra i centri storici di Oulx, Chiomonte e Caprie; la Casaforte di San Didero; la Casaforte di Chianocco; le borgate Adrit di San Giorio e Argiassera di Bussoleno; il territorio del Parco Naturale Orsiera Rocciavré, la Certosa di Montebenedetto. Anche l’edizione 2018, in continuità con le precedenti, affianca eventi e spettacoli di differenti linguaggi artistici a narrazioni teatrali sui temi della montagna, dell’ambiente, della memoria storica e dell’educazione alla cittadinanza. Non mancate!
Maurizio Dematteis
Guarda il Programma della XXIII edizione de “Lo Spettacolo della Montagna”
Info: www.ondateatro.it