IT/Il 1° dicembre 2017 si è tenuta nella sede dell’AMMA presso l’Unione Industriale di Torino la prima riunione del cluster “Arte, cultura e impresa”.
Hanno preso parte alla riunione: Angelo Cappetti, Presidente AMMA e Lamberto Vallarino Gancia, Presidente Teatro Stabile di Torino, che hanno portato i saluti iniziali e introdotto l’argomento del cluster.
Luca Dal Pozzolo, responsabile delle attività di ricerca Fondazione Fitzcarraldo e Direttore dell’Osservatorio Culturale del Piemonte, ha moderato l’incontro.
Hanno preso la parola alcuni imprenditori italiani: Guido Bertero, Vicepresidente Camera – Centro Italiano per la Fotografia; Paolo Damilano, Presidente Film Commission Torino Piemonte; Rosalba Garuzzo dell’IGAV – Istituto Garuzzo per le Arti Visive; Cesare Verona del Museo Officina della Scrittura.
A seguire è stata la volta degli imprenditori francesi: Vincent Bittner, della Delacroix Métallerie Ferronnerie; Philippe Cadouot, Presidente Réseau Entreprendre – Savoie, Pascal Grosbot della Prinox, e Sébastien Toursel di Plaisir du Vin.
Erano infine presenti i partner del progetto: Marie-Pia Bureau, Direttore dell’ Espace Malraux; Anna Cremonini, Direttore artistico Torinodanza dal 2018; Enrico Camanni,Vicepresidente di Dislivelli; Nadine Buès, Professore associato dell’Université Savoie Mont Blanc; Federica Corrado, Ricercatore presso il Politecnico di Torino.

L’incontro è stata un’occasione per esplorare insieme a un gruppo d’imprenditori francesi e italiani e alle organizzazioni artistiche e di spettacolo le potenzialità di un legame più stretto tra dimensione artistica e culturale e dimensione imprenditoriale per coglierne le potenziali intersezioni, le piste di ricerca, le opportunità di cooperazione.
L’incontro del 1° dicembre ha portato a individuare alcuni nuclei d’interesse dai quali è stato possibile immaginare uno sciame di piste lungo le quali articolare e organizzare il rapporto tra arte, creatività, imprenditoria nei territori transfrontalieri a partire dall’attività degli stakeholder coinvolti.
Una prima acquisizione si fonda sulla necessità di superare, nel rapporto Arte – Impresa, logiche di puro mecenatismo. Non è certo una questione ideologica o di valore – ben vengano le donazioni dal mondo privato – quanto una presa d’atto dell’insufficienza dei risultati e degli impatti acquisibili tramite questa modalità relazionale. Nel triangolo individuato nel corso dell’incontro come il campo d’azione, che vede ai suoi vertici l’arte e la cultura, l’impresa e la sua capacità di perseguire dimensioni valoriali importanti attraverso l’organizzazione di risorse umane e materiali e il territorio come luogo d’intersezione di tutte le reti e di tutte le relazioni, occorre attivare strategie d’interazione fondate sulla realizzazione di progetti pilota e di approcci operativi, attraverso i quali sperimentare le possibilità di cooperazione e di produzione d’impatti significativi, territorialmente percepibili.
Il campo di riferimento è tutt’altro che inesplorato. Significative le esperienze in atto in entrambi i versanti geografici. Da parte italiana, la rappresentanza industriale attorno al tavolo vanta rapporti consolidati con il sistema di produzione culturale, sia attraverso l’attività della Consulta per i Beni Culturali, sia perché composta da imprenditori direttamente implicati in filiere contigue o collaterali, sia per impegno diretto del management e della proprietà nella rappresentanza istituzionale di strutture culturali pubbliche di grandi dimensioni. L’esperienza francese, grazie anche all’opera di coordinamento e d’incentivazione delle associazioni di rappresentanza industriale, si appunta su di una molteplicità di casi di cooperazione tra singole imprese e mondo dell’arte di grande interesse e innovatività nelle modalità d’approccio e di ingaggio degli artisti, nel cuore dei meccanismi produttivi industriali, che sono in grado di ispirare un allargamento e un potenziamento delle attività in corso.
Il territorio montano transfrontaliero esprime con sempre maggiore urgenza una domanda d’intervento, legata – sì – alla ricucitura delle “terre di mezzo” una volta interrotte dalle frontiere, ma anche alla sfida, del tutto nuova, imposta dai cambiamenti climatici che hanno come effetto di mettere in crisi le economie fondate sulle filiere tradizionali di attività sportive incentrate sulla neve, almeno per le quote più basse, e che richiedono il ripensamento dei rapporti tra città, economie di fondo valle e permanenza di attività insediative ed economiche in quota. Non si tratta solo di un tema di sostenibilità economica in un territorio decentrato, ma di sostenibilità complessiva del modello di vita e della sua qualità, delle opportunità offerte nei luoghi per i residenti e per le giovani generazioni, di accessi differenziali a risorse di prima necessità come l’acqua. L’accesso a un’offerta culturale ricca e ancorata alla culturale materiale dei luoghi rappresenta anch’esso, in questo quadro, una risorsa e una componente decisiva per allargare le opportunità di permanenza e di costruzione di reti territoriali dense, capaci di promuovere diverse modalità di scambio tra territori urbani e in quota, di trattenere i residenti e attirarne di nuovi per nutrire di mano d’opera qualificata le attività presenti e progettabili, laddove si è in presenza di una domanda di lavoro importante e strutturata.
L’obiettivo del tavolo del confronto del Cluster per i prossimi incontri potrebbe quindi consistere proprio nel configurare lo spazio d’azione, costruendo le regole del gioco e le condizioni complessive perché il dialogo cultura-impresa non s’insabbi nelle secche delle retoriche, ma trovi nella domanda territoriale l’ancoraggio per mettere in campo progetti operativi in grado di irrorare di senso le pratiche a venire.

www.corpolinkscluster.eu

—————————————————————————————

Première réunion du cluster «Art, culture et entreprise»


FR/Le
1er décembre 2017, la première réunion du cluster «Art, Culture et entreprise» s’est tenue au siège d’AMMA à l’Union Industrielle de Turin.
Ils ont participé à la réunion: Angelo Cappetti, président AMMA et Lamberto Vallarino Gancia, président Teatro Stabile di Torino, qui a dirigé les salutations initiales et a introduit le thème de cluster.
Luca Dal Pozzolo, responsable des activités de recherche de la Fondation Fitzcarraldo et directeur de l’Observatoire culturel du Piémont, a animé la réunion.
Des entrepreneurs italiens ont pris la parole: Guido Bertero, vice-président de Camera – Italian Center for Photography; Paolo Damilano, président de la Commission du film Torino Piemonte; Rosalba Garuzzo de l’IGAV – Institut Garuzzo pour les arts visuels; Cesare Verona du Museo Officina della Scrittura.
Voici le tour des entrepreneurs français: Vincent Bittner, de la Delacroix Métallerie Ferronnerie; Philippe Cadouot, Président Réseau Entreprendre – Savoie, Pascal Grosbot de Prinox, et Sébastien Toursel de Plaisir du Vin. Enfin, les partenaires du projet étaient présents: Marie-Pia Bureau, directrice de l’Espace Malraux; Anna Cremonini, directrice artistique Torinodanza à partir de 2018; Enrico Camanni, vice-président de Dislivelli; Nadine Buès, Professeur associé de l’Université Savoie Mont Blanc; Federica Corrado, chercheuse à l’Université polytechnique de Turin.

L’occurrence du premier cluster “Art, culture et entreprise” à l’intérieur du projet interrégional ALCOTRA – “Corpo Links Cluster” a été une occasion pour explorer avec un groupe d’entrepreneurs français et italiens et aux organisations artistiques et de spectacle, le potentiel d’un lien plus serré entre dimension artistique et culturelle et dimension d’entreprise, pour en saisir les possibles intersections, les voies de recherche, les opportunités de coopération.
La réunion a permis d’individuer des centres d’intérêt à partir desquels il est possible imaginer une nuée de directions le long desquelles articuler et organiser le rapport entre art, créativité et entreprise dans les territoires transfrontaliers, à partir de l’activité des stakeholder impliqués.
Une première acquisition se fonde sur la nécessité de dépasser, en ce qui concerne le rapport art-entreprise, les logiques de mécénat pur. Il ne s’agit pas d’une question idéologique ou de valeur – les donations du monde privé sont toujours bien perçues – mais plutôt la prise en compte de l’insuffisance des résultats et des impacts qui peuvent être acquis à travers cette modalité relationnelle. Dans le triangle individué au cours de la rencontre comme champ d’action, qui voit aux sommets l’art et la culture, l’entreprise et sa capacité de poursuivre des importantes dimensions de valeur à travers l’organisation de ressources humaines et matérielles, et le territoire comme lieu d’intersection de tous les réseaux et de toutes les relations, il faut activer des strategies d’interaction fondées sur la réalisation de projets pilotes et de approches opérationnelles, à travers lesquels expérimenter les possibilités de coopération et de production d’impacts significatifs, perceptibles sur le territoire.
Le domaine de référence n’est pas du tout inexploré. Les expériences en cours sur les deux versants géographiques sont très significatives. Du côté italien, la représentation industrielle autour de la table vante des rapports bien établis avec le système de production culturelle, soit à travers l’activité de la Consulta pour les Biens Culturels, soit parce que elle est composée par des entrepreneurs directement impliqués en filières contiguës ou collatérales, soit grâce à un engagement direct du management et des propriétés dans la représentation institutionnelle de structures culturelles publiques de grandes dimensions. L’expérience française, grâce aussi à l’œuvre de coordination et d’incitation des associations de représentation industrielle, se fonde sur une multiplicité de cas de coopération entre les entreprises individuelles et le monde de l’art d’un grand intérêt et innovation dans les modalités d’approche et de recrutement des artistes, au cœur des mécanismes de production industrielle, qui sont capables d’inspirer un élargissement et un renforcement des activités en cours.
Le territoire transfrontalier de montagne exprime de façon toujours plus urgente une demande d’intervention, liée – bien sûr – au rapprochement des “contrées du milieu”, autrefois fermées par le frontières, mais aussi au défi, vraiment inédit, imposé par les changements du climat qui ont l’effet de mettre en crise les economies fondées sur les filières traditionnelles des activités sportives centrées sur la neige, pour les altitudes les plus basses, et qui nécessitent le revirement des rapports entre villes, économies de fond de vallée et permanence d’activités d’installation et d’économie en altitude. Il ne s’agit pas seulement d’un thème de soutenabilité économique d’un territoire décentralisé, mais de soutenabilité globale du modèle de vie et de sa qualité, des opportunités offertes dans les lieux pour les résidents et pour les jeunes générations, d’accès différentiel aux ressources de première nécessité comme l’eau. L’accès à une offre culturelle riche et ancrée à la culture matérielle des lieux représente également, en ce cadre, une ressource et un élément décisif pour déployer les opportunités de permanence et de construction de réseaux territoriaux serrés, capables de promouvoir différentes modalités d’échange entre territoires urbains et en altitude, de retenir les résidents et d’en attirer de nouveaux afin de nourrir de main d’œuvre qualifiée les activités présentes et en projet, en présence d’une demande de travail importante et structurée.
Donc, l’objectif de la table ronde de comparaison du Cluster pourrait consister précisément à constituer le champ d’action, en construisant les règles du jeu et les conditions générales pour que le dialogue culture-entreprise ne soit pas enterré dans les bas-fonds de la rhétorique et des souhaits, mais puisse trouver dans la demande territoriale l’ancrage pour mettre en champ des projets opératifs capables de nourrir de sens les actions à venir.

Info: www.corpolinkscluster.eu