Gli scorsi 23 e 24 novembre si è svolta a Monaco di Baviera il forum annuale di Eusalp, la strategia dell’Unione Europea per la regione alpina. Eusalp si dovrebbe concentrare sullo sviluppo armonico delle Alpi e delle regioni circostanti. Invece, nell’ambito dei vari gruppi di lavoro, spesso si ha la percezione che lo sviluppo non venga considerato come sviluppo sostenibile o come percorso per fare delle Alpi una regione resiliente con un’elevata qualità della vita. Si fa sentire con insistenza la voce di un mix variegato di attori che portano avanti idee di crescita a breve termine o costose proposte di interventi infrastrutturali come autostrade, impianti sciistici e attrazioni turistiche nelle aree alpine protette. Uno degli esempi più eclatanti di come gli interessi rischiano di schiacciare lo sviluppo sostenibile è la veemenza con la quale, all’interno del gruppo di lavoro sui trasporti, la Regione Veneto si è scontrata fin dall’inizio contro le chiare disposizioni della Convenzione delle Alpi, ribadendo come l’autostrada Alemagna sia un collegamento stradale alpino da mettere sull’agenda politica. Si dovrebbe discutere di strategie, di innovazione, ma si finisce spesso per ripensare a nuove infrastrutture, asfalto e cemento. Atteggiamenti come questo pongono Eusalp sotto una cattiva luce.

La Cipra ha inviato una lettera ai ministri dell’Ambiente dei paesi coinvolti in Eusalp, all’attuale presidenza bavarese ed alla futura presidenza tirolese, per denunciare questo rischio e chiedere di correggere la rotta.
Denunciando come in Eusalp e nei suoi gruppi di lavoro emerga spesso la volontà di considerare l’ambiente come mezzo da sfruttare per favorire la crescita economica o di utilizzare le risorse a disposizione in modo insostenibile, la Cipra si oppone a questa interpretazione. Occorre invece rispettare i tre pilastri della sostenibilità in modo da costituire, partendo dall’ambiente, una sana base sia per uno sviluppo sociale che per il sistema economico. L’economia gioca indubbiamente un ruolo importante per lo sviluppo dello spazio alpino e per la coesione sociale. Tuttavia, questo sviluppo non deve affermarsi a scapito della biodiversità, della qualità dell’aria, della mobilità sostenibile o del paesaggio. Allo stesso tempo, non è possibile compensare un fattore con un altro. Togliere da una parte per dare dall’atra non può funzionare. Al fine di una interpretazione veritiera, non può esserci negoziazione tra i tre pilastri della sostenibilità che può essere realizzata soltanto quando tutte e tre le dimensioni sono garantite, anche per il futuro.
Ricordando come le Alpi dispongano già di strumenti giuridicamente vincolanti come la Convenzione delle Alpi e gli accordi internazionali per la protezione della biodiversità e degli habitat, la Cipra auspica che Eusalp utilizzi questi strumenti vincolanti, che i gruppi di azione orientino il loro lavoro di conseguenza e che le nuove iniziative non tentino di mettere in dubbio i meccanismi di protezione, ma si basino sulle fondamenta del passato per assicurare uno sviluppo sostenibile.
Sostenibilità significa che la prossima generazione potrà godere delle stesse opportunità delle generazioni precedenti. In questo senso, è indispensabile che i giovani e la società civile siano coinvolti nel processo decisionale. Questo vale anche per Eusalp. È tempo di pensare a come i giovani e la società civile possono essere coinvolti e poter partecipare al processo di progettazione. Sulla base della propria esperienza con i giovani e con le reti di attori alpini, la Cipra si è dichiarata disponibile a esplorare assieme a Eusalp le possibili azioni da mettere in pratica affinché la voce dei giovani e della gente che vive nelle Alpi siano ascoltate.
Francesco Pastorelli