È stato inaugurato la scorsa domenica 27 agosto a Bionaz il nuovo bivacco Luca Pasqualetti, che resterà esposto in località Lexert per circa un mese e poi verrà trasportato nei pressi di una cengia rocciosa in corrispondenza della sella che si trova tra la Becca Crevaye e la Punta Gaia, a circa 3270 metri di quota sulla catena del Morion.
Il progetto nasce da un’idea delle Guide alpine dell’associazione Esprisarvadzo che intendevano migliorare la fruibilità alpinistica della catena del Morion al fine di riscoprire la splendida cresta che separa la valle di Bionaz da quella di Ollomont.
Grazie all’associazione Cantieri d’alta quota, le guide sono entrate in contatto con i coniugi Bruno e Paola Pasqualetti che avevano il desiderio di dedicare una struttura di supporto per gli alpinisti al figlio Luca, iscritto al CAI di Pontedera e grande amante della montagna, tristemente scomparso sulle Alpi Apuane nel maggio 2014.
L’operazione si colloca sullo sfondo della neonata associazione di volontariato “Montagna Sarvadza” che come si legge nello statuto «ha come scopo principale quello di salvaguardare, valorizzare e tutelare la natura dell’ambiente montano attraverso l’acquisizione consapevole dell’esistenza della stretta relazione tra uomo e natura, costruendo una simbiosi-sinergia tra cultura e ambiente in grado di valorizzarsi a vicenda e non distruggersi. I mezzi e gli strumenti per il raggiungimento dell’obiettivo vanno dalle pratiche alpinistiche, al rapporto con l’ambiente, flora e fauna, alle relazioni sociali e umane dei paesi di montagna, in definitiva tutto ciò che ci riguarda e caratterizza come abitanti delle montagne».
Il bivacco, raggiungibile in circa 5-6 ore dal rifugio Crête Sèche o dal bivacco Regondi, consentirebbe di inframezzare il lungo attraversamento della cresta, costituita da decine di guglie e dorsali che si elevano tra i 3000 e i 3500 metri, in direzione da N-E a S-O.

La struttura, completamente reversibile, secondo un’idea d’impatto ambientale minimo, è stata concepita come una capanna a due falde – un modello archetipico per i ricoveri in alta quota – e ha 8 posti letto.
Strutture minimali come queste, collocate in luoghi remoti come la catena del Morion non saranno di certo meta di flussi turistici onnivori ma più che altro – come spiegano gli stessi ideatori – il punto d’appoggio per incentivare un alpinismo di nicchia, interessato al fascino dei luoghi selvaggi e solitari della Valpelline, consapevole dell’impegno e del rispetto che richiede l’alta quota.

I motivi per i quali è stato deciso di posizionare il bivacco nella prossimità della Becca Crevaye sono diversi:
1) visto l’aumento considerevole negli ultimi anni di alpinisti (soprattutto francesi e svizzeri) con guide presso il rifugio Crête Sèche per l’arrampicata in montagna, l’installazione del bivacco amplierà la possibilità di ascensioni e itinerari;
2) la caratteristica “Punta bucata” e lo splendido panorama costituiscono un’interessante attrattiva;
3) poiché per raggiungere il bivacco si deve percorrere una cresta di elevata difficoltà, può essere necessario avvalersi di una guida alpina valorizzando così le competenze dei professionisti locali;
4) il posizionamento di un secondo bivacco (solo nel caso in cui i dati dimostrino che il primo funzioni) offrirebbe un punto di appoggio per l’attraversata integrale della catena del Morion che parte dal Colle del Mont Gelé per arrivare al Monte Berrio.
La cerimonia inaugurale è stata preceduta da una serie di incontri di presentazione a Bionaz e a Ollomont, attraverso le quali il progetto è stato discusso e condiviso con la comunità locale e con i rappresentanti delle istituzioni comunali e regionali, del Club Alpino Italiano, delle guide alpine e di altre associazioni che operano sul territorio. In particolare, hanno preso parte agli incontri Cristian Brédy (Associazione Montagna Sarvadza), Daisy Barailler e Valter Nicase (Comune di Bionaz), Ivano Reboulaz (presidente CAI Aosta), Pietro Giglio (presidente dell’Unione valdostana guide alta montagna), Luca Gibello (Presidente Associazione Cantieri d’Alta Quota), Alexia Benato (Comune di Ollomont), Sergio Petey (Guide alpine Espri Sarvadzo), Marco Tesoro (Associazione Naturavalp), Ubaldo Petitjacques (Guide Alpine della Valpelline), Roberto Dini e Stefano Girodo (IAM – progettisti del bivacco).
Roberto Dini

I tempi e gli attori del progetto
22 aprile 2017 Pontedera (PI): presentazione del progetto del bivacco Luca Pasqualetti al Morion
19-25 agosto 2017: incontri ed eventi in Valpelline per la presentazione e la discussione del progetto
27 agosto 2017: posa del bivacco nel Comune di Bionaz per circa un mese, con festa d’inaugurazione
settembre 2017 (da definire): posa del Bivacco sulla cresta del Morion
Ideazione: Esprisarvadzo – guide alpine nella Valpelline
Finanziamento: coniugi Paola e Bruno Pasqualetti
Supporto: CAI Pontedera (Pisa) – Domenico Avolio
Progetto architettonico: Roberto Dini, Stefano Girodo
Consulenza storico-critica: Luca Gibello – Cantieri d’alta quota
Rendering: Paolo Filipazzi
Pratiche edilizie: Fabrizio Venturini
Indagine geologica: Ivan Pervier
Partner tecnici: LEAPfactory, Istituto di Architettura Montana (IAM) – Politecnico di Torino, Laboratorio Hampelmann snc, Ditta Emilio Rean

Per approfondimenti:
www.bivaccomorion.it

Per sostenere il progetto:
iban: IT89 G 05034 01201 000000000212 – causale (specificare!): Bivacco Luca Pasqualetti