In Valsesia, come in tante valli alpine, l’emergenza migranti sta suscitando negli ultimi tempi un acceso dibattito. La difesa delle proprie radici contro “l’invasione straniera” è un fenomeno fomentato da convenienze politiche, ma che in realtà si è radicato nel sentire comune come nuovo segno identitario, come se fosse sempre stato così.
Per questo motivo abbiamo ideato il progetto “Un tè tra viandanti”.
Il viandante è la figura colta nell’atto di camminare, il viandante non viaggia, cammina per necessità, e a ben pensare siamo, siamo stati e saremo tutti viandanti.
L’accoglienza al viandante non è solo una scelta, ma mito fondativo presente in tante leggende delle valli alpine. La società contemporanea, anche montana, lo ha dimenticato. Lo spopolamento, l’abbandono della società tradizionale, la perdita del senso di comunità hanno alimentato invece una chiusura rispetto al diverso, soprattutto se ‘tanto’ diverso. Ma dal mare alla montagna l’accoglienza ai viandanti è sempre stata una regola non scritta, per necessità e per logica, perché appunto tutti sono stati o saranno viandanti e tutti avranno prima o poi la necessità di essere accolti.
Accogliere è un gesto più complesso rispetto al buon costume dell’ospitare. Una comunità dall’identità forte non ha paura di accogliere, perché si fonda su solide basi. Affievolendosi questa identità, si affievoliscono anche le sicurezze e il ‘diverso’ si trasforma in pericolo.
“Un tè tra viandanti” è un progetto culturale che si basa su questi elementi: cammino, accoglienza, confronto, esperienza.
Un momento di confronto tra i richiedenti asilo, comunità locale, esperti e artisti grazie all’unione di linguaggi diversi: cinema, fotografia, musica e ricerca. E non solo. Anche se gli incontri sono infatti di natura cinematografica o di approfondimento, il titolo del progetto rimanda alla parte meno ‘spettacolare’ degli eventi, ma a quella più ‘umana’. Alla fine di ogni incontro pubblico ed ospiti condivideranno un tè preparato come si usa fare nell’Africa subsahariana e dolci locali, per facilitare un confronto diretto. Offrire e accettare un tè è infatti un atto assieme affettuoso e formale, cerimonia di benvenuto, momento di riposo, ascolto e riflessione.
Sabato 27 maggio, a Campertogno, si è tenuta la prima serata del progetto, con la proiezione del film ‘La prima neve’ di Andrea Segre. Il film, un delicato racconto di confronto culturale e montagna, ha emozionato una folta platea, composta per metà da locali e per metà da richiedenti asilo ospitati in alta Valsesia. Conclusa la proiezione la maggior parte del pubblico si è fermata per condividere tè, dolci e pareri sul film, soddisfare curiosità e dialogare senza pregiudizi, accompagnati dalla musica del progetto Imaginary Africa di Mauro Basilio, collegato via internet da Parigi.
Il progetto continua il 16 giugno a Varallo Sesia (ore 21.00, Sala XXV Aprile) dove sarà presentato ‘Il Murran’, un documentario del regista Sandro Bozzolo, con protagonista una giovane pastora Maasai nei pascoli delle Alpi Marittime. Dopo il film, come di consueto, tè e dolci, per chiacchierare insieme alla protagonista e al regista, che saranno presenti alla serata.
Infine l’8 luglio a Borgosesia (ore 21.00, Centro Studi Turcotti) abbiamo organizzato un momento di riflessione attraverso la testimonianza di Fabio Bucciarelli (fotoreporter di guerra), Marina Mazzini (Unicri), il prof. Giancarlo Blangiardo (Demografia e Statistica presso l’Università Milano Bicocca) e il prof. Walter Maffenini (Direttore del Dipartimento di Statistica e Metodi Quantitativi, Università Milano Bicocca).
Con questo primo, breve ciclo di incontri e proiezioni vogliamo cercare di creare uno spazio di confronto e riflessione; ascolteremo esperienze e storie, confronteremo dati statistici, ma soprattutto ci guarderemo a vicenda negli occhi.
Giulio Pedretti
Un progetto di Cireseui – Osservatorio sull’interculturalità in Valsesia
Con il sostegno di Associazione Eufemia
Con la collaborazione di Associazione Museo Nazionale del Cinema
Si ringraziano il Comune di Campertogno, Sala XXV Aprile, Centro Studi Turcotti.
Info: viandanti.cireseui@gmail.com