Francesco Salvato, In kayak. “La mia storia”, Autoprodotto 2016, pp.253, 20 euro
Chi ha detto che in kayak non si possono salire, anzi scendere, le montagne? Francesco Salvato con il suo bel libro “In kayak. La mia storia” ci racconta come sia possibile tenere insieme due passioni forti all’apparenza molto distanti tra loro: amore per la discesa in kayak in “acque turbolente” e passione per la montagna.
Il libro comincia con la formazione di Francesco, la sua infanzia, l’avvicinamento al kayak in un periodo in cui “i giochi erano ancora tutti da fare”, mancavano regole, si affinavano tecniche, nascevamo scuole per la formazione degli amanti del kayak in torrenti di montagna. E l’autore, che già giovanissimo sente la passione per la barca talmente forte da mettersi ogni tanto a pagaiare nel prato del giardino della sua mamma, riesce a farsi strada presto diventando un punto di riferimento in un mondo in divenire. Ma la sua passione, la sua curiosità nei confronti del mondo non si esaurisce tra gli impetuosi fiumi e torrenti di Alpi e Appennini, e comincia così la stagione delle spedizioni internazionali, pionieristiche, descritte nel libro con un crescendo di emozioni e suspence degni dei migliori libri di alpinismo: Costa Rica, Perù, Stati Uniti, Etiopia, Cile con alcune discese “prime assolute”. E poi si apre la parentesi ad oriente, con la discesa solitaria dell’Humla Karnali, il principale fiume nepalese che nasce in Tibet dalle pendici del Kailash, un’esperienza che cambierà per sempre in positivo Francesco Salvato e il suo modo di scendere in Kayak.
Un bel libro insomma, con un ritmo serrato, che mi sento di poter suggerire a chiunque voglia vivere delle avventure al limite dell’incredibile.
Maurizio Dematteis
Per info e per acquistare il libro: info@freeflowkayak.it