La globalizzazione ha trasformato parecchio gli assetti territoriali. Anche i rapporti tra città e montagna, che in un recente passato avevano imboccato strade divergenti, con un modello di sviluppo insostenibile in rapida espansione la prima, e uno tradizionale in equilibrio con gli elementi naturali al tramonto la seconda, oggi diventano due facce della stessa medaglia. Un unico territorio in cerca di equilibri per traghettare i propri abitanti verso nuovi modelli di shared economy, dove la valorizzazione delle materie prime, l’innovazione, la condivisione di servizi e del sapere esperto concorrono ad un futuro di benessere generalizzato grazie ad una policy avveduta e innovativa. Fantascienza? Può darsi, ma i risultati dell’ultima ricerca di Dislivelli intitolata Intermont (Interazione tra aree urbane e retroterra montani. Analisi e regolazione degli scambi) e svolta all’interno del territorio della Città metropolitana di Torino, mettono a nudo una realtà di scambi sbilanciati e spesso inefficienti tra piede e monte, proponendo alcuni esempi di policy innovative che potrebbero meglio regolare questi scambi, con reciproco benessere tanto per le città quanto per le montagne.

Con questo numero di Dislivelli di febbraio vi presentiamo in anteprima alcuni dei risultati e il trailer del video dedicato alla ricerca, insieme alle riflessioni di alcuni degli amministratori o testimoni privilegiati dei territori indagati, rimandandovi alla presentazione del report completo che si terrà con un convegno dedicato nel mese di aprile di quest’anno.
In allegato a questo numero della rivista di febbraio pubblichiamo inoltre i 20 report delle ricerche realizzate nell’ambito del Bando di ricerca Torino e le Alpi per lo sviluppo economico e sociale dei territori alpini di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, curata da Maria Cavallo Perin per conto dell’Associazione Dislivelli, scaricabile in pdf.
E allora buona lettura, e continuate a seguirci.

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