Torino oggi: città di indole meno industriale e più turistica. Ma quanti fra i molti turisti che bazzicano le vie cittadine, il bel centro storico, hanno modo di avere qualche informazione sul Gran Paradiso, primo e più importante parco naturale italiano? Gran Paradiso parco nazionale, visitato da milioni di persone e il cui territorio ricade quasi per la metà in Piemonte. Gran Paradiso parco nazionale la cui vicenda è in gran parte storia piemontese, anzi sabauda, legata a filo doppio ai Savoia, a Vittorio Emanuele II e alle sue abitudini venatorie. Le cacce reali, le mulattiere reali. Storia, insomma.
La risposta è: nessuno. Come quasi nessuno sapeva che a Torino, poco lontana dal centro, in via della Rocca, c’era la sede legale: prima di essere spostata in periferia. Certo non lo sapeva (o faceva finta di non saperlo) il Comune, che mai ha pensato di valorizzare tale privilegio, considerando al massimo la questione “sede del Parco Gran Paradiso” una scocciatura. Non un’opportunità ma un problema. Un atteggiamento per molti aspetti incomprensibile che ha accomunato tutte le amministrazioni, compresa l’attuale penta stellata.
Possibile che non ci sia un amministratore del Comune di Torino, o della Regione Piemonte, che abbia qualcosa da eccepire alla riforma della legge quadro nazionale sui parchi, appena passata in Senato, nella quale si prevede che la sede del più importante italiano non solo non tornerà nel centro della Città di Torino, in uno dei tanti storici palazzi inutilizzati (come Palazzo Cisterna), ma traslocherà in un comune del parco. Cosa in molte altre situazioni giusta ma, nel caso “Gran Paradiso”, assolutamente inopportuna.

La domanda è: un comune valdostano o piemontese? La si dividerà, un pezzo in Valle d’Aosta e un pezzo in Piemonte? La Vallée, si sa, ha sempre avuto con il Gran Paradiso-parco nazionale un rapporto molto “autonomo”, in anni non lontani tutt’altro che amorevole. E in Piemonte dove si collocherebbe? In Valle Orco o Val Soana? A Locana? A Noasca? A Ceresole? Oppure a Ingria o a Ronco? Lotta fra poveri all’orizzonte. Per dire, a nessuno viene in mente che le olimpiadi invernali si sono chiamate Torino 2006 e non Cesana o Bardonecchia o Pragelato 2006? Nessuno si chiede perché la sede del Parc national des Ecrins è a Gap e non ad Ailefroide o Vallouise. Oppure perché la sede del Parc national du Mercantour è a Nizza e non a Saint-Martin-Vésubie o Larche?
Infine, nessun parlamentare si è accorto che sono state istituite le città metropolitane? Per favore, qualcuno li informi che la città metropolitana che fa capo a Torino comprende anche le valli Orco e Soana. Le valli piemontesi del Gran Paradiso.
Toni Farina

Info: www.pngp.it