In Valle d’Aosta ammirano paesaggi mozzafiato volando a fianco del Cervino, del Monte Bianco, del Rosa e del Gran Paradiso. Ogni pilota può scegliere la sua via: dalla semplice planata nell’aria calma del mattino, al volo pomeridiano in termica che sfrutta le correnti ascensionali; dall’acrobatico, al cross, per andare “lunghi”, alle gare di parapendio, che impegnano gli atleti in percorsi prestabiliti per battere sul tempo i concorrenti; dall’hike and fly, la mutazione moderna del para-alpinismo, in cui si raggiunge il luogo del decollo a piedi per poi scendere armati di vela, al volo bivacco, quando nello zaino si mettono, oltre all’attrezzatura per volare, anche il sacco a pelo, la tenda, il fornellino, il cibo e l’acqua che servono per viaggiare, tra cielo e terra, tre o quattro giorni in completa autonomia.
Nato intorno alla metà degli anni Ottanta, il parapendio deve la sua fama all’utilizzo che in quegli anni ne fecero alcuni grandi nomi dell’alpinismo francese. La storia della disciplina segue l’evoluzione dei materiali, dalle planate di Jean-Marc Boivin, che rientrava in vela dalle proprie imprese alpinistiche, fino ai campioni di specialità di oggi, atleti di altissimo livello che stanno in aria anche per dieci ore di seguito, percorrendo più di 400 chilometri con la sola spinta del vento.
Alzarsi dalla terraferma, però, non richiede abilità specifiche. Per scoprire cosa c’è in cielo, è sufficiente scegliere un volo in parapendio biposto e affidarsi a un istruttore o a un pilota abilitato, armati di una buona dose di autocontrollo per tenere la testa ben salda sulle spalle. Il parapendio è ancora considerato uno sport estremo, ma se affrontato con le attrezzature corrette e un accompagnamento adeguato, di smisurato ha solo il panorama che si ammira dall’alto.
Il volo in biposto è adatto a tutti, dal bambino di dieci anni al “nonnino” di ottanta, passando per il giovanotto e la signora attempata in cerca di adrenalina. Ognuno si gode il volo in tutta tranquillità, provando l’ebbrezza di sollevarsi da terra. A ogni battesimo di volo si cerca di trasmettere la propria passione al passeggero: appena staccati da terra, si plana a valle in perfetta simbiosi con l’ambiente circostante, cullati dall’aria che sostiene la vela. Lassù, dove l’unico “rumore” è il fruscio del vento che accarezza i cordini, la magia del volo si impadronisce di entrambi, di chi si sposta in aria per la prima volta, il passeggero, e di chi ci gravita per professione. Tant’è che a ogni atterraggio segue, incalzante, la domanda: «Quando lo facciamo di nuovo?».
* Istruttore brevettato dell’Aereo Club d’Italia, accoglie i clienti presso il sito di volo di La Salle, uno dei più panoramici della Valle d’Aosta con decolli che vanno dai 1.680 m di Plan-Belle-Crète ai 3.510 di Punta Helbronner, nel massiccio del Monte Bianco. www.parapendiovalledaosta.com.