Dopo il primo organizzato a Honghe in Cina nel 2010 e il secondo tenutosi a Cuzco in Perù nel 2014, il terzo Incontro mondiale sui Paesaggi terrazzati sarà organizzato in Italia nell’ottobre 2016 e i comuni piemontesi di Settimo Vittone, Carema, Nomaglio e Borgofranco assieme ai vicini comuni valdostani di Donnas, Pont Saint Martin e Perloz saranno protagonisti dell’iniziativa ospitando una delle undici sedi decentrate dell’evento di rilevanza internazionale.

L’incontro del 2016 vedrà almeno trecento persone provenienti da tutto il mondo discutere sulle prospettive future dei paesaggi terrazzati del pianeta. L’apertura dell’Incontro mondiale è prevista a Venezia, da cui si partirà per i workshop tematici e la visita a undici diverse aree terrazzate della penisola (Liguria, Valpolicella, val d’Ossola, Trentino, il Canale di Brenta al Friuli e la Costiera triestina, la Costiera amalfitana e l’isola di Pantelleria) e si concluderà con le giornate finali di confronto e conclusione dei lavori all’Università di Padova. L’evento metterà insieme istituzioni e ricercatori, abitanti e produttori, artigiani e associazioni di promozione, sottolineando il molteplice valore delle aree terrazzate, capaci di unire pregiate produzioni agro-alimentari, la difesa del suolo, la trasmissione di saperi e tecniche di lavorazione con la conservazione di un paesaggio di grande pregio estetico.
La zona interessata riguarda l’area di confine tra Valle d’Aosta e Piemonte, un punto di cerniera tra più elementi quali prima di tutto la montagna alpina e la collina morenica della Serra, nello specifico saranno parte attiva dell’iniziativa i Comuni di Settimo Vittone, Carema, Nomaglio e Borgofranco d’Ivrea per il lato piemontese e Donnas, Perloz e Pont St. Martin per la Valle d’Aosta.
Il paesaggio agricolo di “pietra” che disegna i versanti in sinistra orografica della Dora Baltea nel punto di cerniera fra la montagna alpina e la collina morenica della Serra rappresenta indubbiamente un unicum che connota fortemente l’immagine. Si tratta di un ambiente che si impone con forza allo sguardo di chiunque lo osservi, rivelando valenze storico-culturali ed economiche di grande interesse. Un paesaggio terrazzato che prende le mosse dal microclima decisamente favorevole presente nell’area, in cui le comunità locali,a partire dal medioevo, hanno saputo ricavare spazi per svolgere attività di agricoltura di eccellenza. Gli specifici caratteri costruiti di tali ambienti agricoli, insieme al ruolo storico di corridoio di quest’area (tra i terrazzamenti corre infatti la Via Francigena), generano elementi di originalità e di unicità che rendono questo paesaggio diverso da quelli più conosciuti e celebrati. Un paradosso che merita di essere superato dando vita a progettualità di valorizzazione e recupero dell’intera area.
Le Amministrazioni locali, sostenute da Regione Piemonte e Regione Valle d’Aosta si sono affidate per la cura della candidatura a Cipra-Italia che assieme a Iam (Istituto di architettura montana del Politecnico di Torino) svolgeranno il ruolo di coordinatore scientifico e organizzatore del dibattito e delle attività culturali.
Le attività previste durante l’evento, che si svolgerà in più giornate durante il mese di ottobre del 2016, saranno definite nei prossimi mesi e vedranno il coinvolgimento delle realtà più interessanti che il territorio è in grado di esprimere sul tema dei terrazzamenti (ecomusei, cantine sociali e luoghi della trasformazione dei prodotti coltivati). Gli incontri si svolgeranno a stretto contatto coi luoghi dove i partecipanti provenienti da varie parti del mondo potranno direttamente conoscere gli attori locali, osservare le caratteristiche più tipiche delle coltivazioni autoctone e vivere le più suggestive realtà paesaggistiche.
I Comuni intendono investire nell’iniziativa promossa dall’associazione dell’Alleanza Mondiale per il Paesaggio Terrazzato non solo in quanto generatore di flussi turistici interessati ad uno degli aspetti più rilevanti del territorio, ma anche in quanto l’evento vuole rappresentare un punto di svolta capace di incidere nell’inversione della tendenza all’abbandono dei terreni terrazzati e di definire nuove dinamiche capaci di valorizzare uno degli aspetti unici presenti sul territorio.
Erwin Durbiano