William Henriod ha ricavato la locanda Lo Fòo da un’antica casa di famiglia situata in frazione Challancin, sulla collina di La Salle, a 1550 m di altitudine. «Una terrazza a cielo aperto su una delle più belle balconate naturali della Valle d’Aosta», un punto di osservazione tranquillo sul Monte Bianco, «una locanda accogliente», «isolata dalla caotica quotidianità ma non lontana dalle attrazioni della zona», gestita da «persone disponibili per dare informazioni sulla zona o anche solo per fare due chiacchiere», «un ricordo indimenticabile» nelle parole degli ospiti della struttura.

Com’è andata l’estate?
I flussi turistici della stagione sono stati molto positivi e abbiamo iniziato a lavorare già nel mese di luglio. Il merito? La meteo innanzitutto, che incide sempre più pesantemente sul nostro lavoro. E la nuova funivia del Monte Bianco che quest’estate ha fatto da volano economico per tutte le attività della zona. Durante i cantieri ero molto dubbioso sul risultato finale e temevo per l’impatto che la struttura avrebbe avuto sul territorio: a lavori ultimati, mi sembra che il progetto sia stato rispettoso della vecchia funivia e che l’impianto sia stato inserito nel contesto ambientale. Senza dubbio, la funivia ha migliorato l’attrattività della zona, rivelandosi un fortissimo richiamo per i turisti.

Quali sono i principali canali di promozione per una struttura a conduzione famigliare?
Il web è diventato uno strumento fondamentale per promuovere le attività. Lo Fòo compare su alcuni dei siti più indicizzati della rete, tra Francia e Italia: la locanda è negli elenchi di bed-and-breakfast.it, airbnb.it e, ovviamente, booking.com Oltre al web, sono le guide alpine della zona a portare clienti in locanda. D’inverno riusciamo a intercettare gli svedesi che scelgono Courmayeur per fare scialpinismo e sci fuori pista; francesi, svizzeri e belgi preferiscono invece la stagione calda. In generale, l’estate è la stagione delle famiglie che si fermano per periodi più lunghi, mentre l’autunno è quella delle coppie e degli escursionisti che organizzano una toccata e fuga nei fine settimana per riposarsi, fare una passeggiata nei boschi o passare qualche ora alle vicine Terme di Pré Saint Didier.

Qual è il punto di forza della locanda?
I turisti che scelgono Lo Fòo sono alla ricerca di una struttura della propria dimensione, meglio se piccola o medio-piccola. Sono attenti all’ambiente e vogliono soggiornare in una locanda ecosostenibile, che sia condotta in modo responsabile da gestori interessati al territorio, ai suoi prodotti e alla loro salvaguardia. Per nove anni ho gestito insieme a mio fratello e ai miei genitori il rifugio Arp in Val d’Ayas. La struttura, che si trova in una zona di laghi a 2400 m s.l.m., era ben frequentata ma era difficile dedicare ai clienti le attenzioni che oggi riservo a chi mi viene a trovare a Lo Fòo. Ho deciso di iniziare i lavori in frazione Challancin per mettermi in proprio e avere un’attività mia. Oggi mi sembra che gli ospiti della locanda cerchino qualcuno che sappia trasmettere loro il proprio vissuto in montagna: io sono ben disposto a concedere tutto il tempo di cui necessitano.

Quali prospettive si aprono per la stagione invernale?
Intorno alla locanda ci sono tante escursioni da fare con le racchette da neve e con le pelli di foca. Resta da capire il ruolo che giocherà nella stagione invernale la nuova funivia, che chiuderà i battenti solamente nel mese di novembre. Un’altra attività che propongo ai miei ospiti è il volo in parapendio che pratico in modo professionale come istruttore. Alcuni vengono qui per volare, altri accolgono l’idea con entusiasmo per trascorrere una giornata diversa dal solito. Volare in parapendio è bellissimo anche in inverno: copritevi adeguatamente e godetevi la possibilità di sorvolare splendide montagne innevate!
Daria Rabbia

Info: www.lofoo.it