Mentre la discussione sui possibili sviluppi delle recenti leggi in materia scolastica si infiamma, in Piemonte, in uno di quei distretti scolastici che vedono minacciate alcune classi, è in corso un esperimento pilota nato in tempi non sospetti, che va nella direzione di razionalizzare le spese aumentando l’efficienza con l’aiuto della tecnologia. All’interno della scuola primaria Nuto Revelli di Piano Quinto, in Valle Stura, Provincia di Cuneo, dal 2007 è attiva la “Lavagna interattiva”, un progetto pilota di collegamento wireless dei quattro plessi scolastici della valle. «Grazie a un collegamento web tra le quattro realtà – spiega Marinella Goletto, insegnante responsabile del progetto – è possibile lavorare a distanza rimanendo in collegamento e conoscersi senza dover fare tanti chilometri. Il procedimento è molto semplice: all’interno dell’aula vi è un monitor appeso al muro con quattro partizioni, una per ogni classe in collegamento. In questo modo ci si può vedere e, a turno attraverso il consenso dell’insegnante che conduce la discussione, si può intervenire. Inoltre vi è una lavagna virtuale condivisa da tutte le classi, sulla quale si può scrivere, disegnare e caricare qualsiasi tipo di documento». Uno strumento all’avanguardia, strano da vedere installato in una piccola scuola di montagna, ma che ormai tutti alla Revelli di Piano Qinto, come negli altri plessi scolastici della valle, hanno imparato a usare con naturalezza. «I ragazzi sono entusiasti – continua l’insegnante –. Partecipano alle lezioni, intervengono e spesso indicano loro stessi all’insegnante le corrette operazioni da effettuare per il funzionamento del mezzo». Il mezzo si presta ad attività quali lezioni di francese, ricerche di gruppo o dimostrazioni. «Abbiamo una stagista madre lingua francese che viene una volta la settimana – spiega Marinella Goletto – e proiettiamo la sua lezione a tutte le classi con risparmio di tempo e denaro. L’insegnate di ginnastica ha tenuto addirittura una lezione di orienteering, anche questa condivisa da tutte le classi. E abbiamo effettuato corsi di lingua occitana, prove di evacuazione tenute da responsabili della protezione civile ed altro ancora». Il progetto, realizzato con il contributo della Regione Piemonte e della Comunità montana, ha avuto un costo intorno ai 70 mila euro e serve oltre 200 bambini distribuiti tra le scuole elementari di valle a Piano Quinto, Festiona, Demonte e Vinadio. E il successo è stato tale che non è una rarità trovare delegazioni scolastiche di altre regioni in visita interessate a riproporre il progetto sul loro territorio. «Ora che la riforma Gelmini ci toglie le compresenze e riduce l’orario sarà comunque più difficile gestire il servizio – conclude la maestra -. Gestire la lavagna interattiva per noi vuol dire un carico di lavoro maggiore, anche solo per la formazione tecnica. Un problema. E non possono sempre penare “vabbé, tanto si aggiustano”…».
Maurizio Dematteis