Da diciotto anni, ogni primavera, il ValSusa FilmFest anima la vita culturale della Valle di Susa coinvolgendo valligiani e cittadini in momenti di incontro e confronto su quello straordinario patrimonio di storia, arte e natura che si estende a ovest del capoluogo piemontese.
Nel 2014 il festival di film e documentari nato e cresciuto in quel lembo di territorio, troppo spesso ricordato solamente per le sue implicazioni nel progetto Tav, festeggia l’anno della maggiore età e porta sulle Alpi, luoghi che la tradizione ancora in un passato sempre uguale a se stesso, suggestioni e contenuti di indiscussa attualità.
Accanto ai sempreverdi temi del recupero della memoria storica e del rispetto dell’ambiente, anima della manifestazione sin dal 1997, prima edizione del concorso, quest’anno interverrà un po’ di “leggerezza” a risollevare animi e tasche dalle crisi (il plurale è d’obbligo) della contemporaneità.
«Poveri ma belli sarà il titolo dell’edizione 2014 del festival – spiega Roberto Canu, presidente dell’Associazione che organizza il concorso –. Dopo aver affrontato il tema donne e libertà nella passata edizione, abbiamo deciso di dedicare spazio a storie, pensieri, narrazioni e fantasie dedicate alla ricerca della leggerezza della vita al di là delle difficoltà quotidiane, siano esse economiche o non».
Poveri ma belli sarà anche il tema che gli autori delle opere rientranti nella sezione “cortometraggi” dovranno rispettare per superare la selezione ed essere valutate dalla giuria del concorso. Per presentare gli altri soggetti in concorso l’Associazione ValSusa FilmFest ha pubblicato sul proprio sito web il bando dell’edizione 2014 del festival. «La sezione “documentari” sarà dedicata al tema oltre la crisi – prosegue Canu, commentando il documento – e raccoglierà storie ed esperienze di cambiamenti e di ricerca di nuove opportunità di vita e di lavoro scelte dalle persone come risposta alle crisi che a livello economico, ambientale, sociale, culturale e politico la nostra società si trova ad affrontare». Ad esaurire le finalità del festival, i due soggetti “fissi” del concorso: la sezione “memoria storica” raccoglierà i lavori che intendono restituire eventi della storia passata o recente del Paese alle generazioni future e “Le Alpi”, la sezione dedicata all’ambiente in cui il festival è nato e si è sviluppato.
«Nelle passate edizioni del ValSusa siamo riusciti a portare in valle celebri personaggi del mondo del cinema e dell’alpinismo, ma anche personalità della società civile – conclude Canu –. Abbiamo coinvolto gli istituti superiori della Valle di Susa e attratto centinaia tra spettatori e curiosi, stuzzicando l’interesse di autori, sceneggiatori e registi più o meno amatori che, solo nella passata edizione, ci hanno proposto più di 200 lavori. La XVIII edizione del Festival non sarà sicuramente da meno!».
Cineamatori, creativi e amanti della montagna avranno tempo fino al prossimo 10 marzo per presentare le loro opere: a patto di aver prima consultato il bando di concorso del Festival sul web.
Daria Rabbia
Per saperne di più: www.valsusafilmfest.it
Guarda l’intervista a Robertu Canu