Da oltre 40 anni si sta tentando lo smembramento del più vasto parco nazionale delle Alpi. Un’azione politica che nasconde probabilmente mire speculative come l’ampliamento di aree sciabili e l’apertura di vasti areali all’attività venatoria. Stiamo parlando del Parco nazionale dello Stelvio, che soffre di una totale disattenzione da parte delle istituzioni nazionali.
Nel dicembre 2010, il Parco dello Stelvio divenne merce di scambio tra l’allora Governo Berlusconi e il partito di maggioranza relativa in Provincia di Bolzano, in occasione del famoso voto di fiducia del 14 dicembre. Accordo che trovò riscontro il 22 dicembre 2010 con l’approvazione di una norma di attuazione relativa alla soppressione del Consorzio del Parco Nazionale dello Stelvio, con decreto del Consiglio dei Ministri. Soltanto l’intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, anche a seguito di numerose sollecitazioni da parte di tutto il mondo ambientalista, impedì che quell’accordo politico si traducesse nello smembramento del Parco Nazionale.
Da tre anni sono scaduti, e non più rinnovati, gli organi di gestione, paralizzando di fatto l’attività dell’Ente Parco. Il Piano del parco e quello faunistico sono depositati presso il Ministero dell’Ambiente da cinque anni, senza venire discussi e quindi approvati.
La situazione si ripercuote in modo negativo nella popolazione locale: crescono la sfiducia e il distacco emotivo verso le potenzialità del Parco, sia nelle politiche di conservazione che nelle opportunità di lavoro e sviluppo in zone marginali di montagna.
Il territorio del Parco si estende su quattro province, a nord è a contatto con il Parco Nazionale Svizzero, mentre a sud confina con il Parco Provinciale Adamello Brenta (Trentino) e con quello Regionale dell’Adamello (Lombardia). E’ quindi evidente che siamo in presenza di una serie di aree protette che se fossero collegate insieme, se disponessero di strumenti di programmazione e di gestione coordinati, darebbero luogo ad una delle più importanti regioni protette dell’intera Europa. Non a caso per anni si è vanamente insistito per la costituzione di un Parco delle Alpi Centrali. Lo smembramento del Parco Nazionale dello Stelvio andrebbe nella direzione opposta.
Sabato 8 giugno a Malè (Trento), guidate da Italia Nostra, le associazioni ambientaliste del Trentino Alto Adige terranno un convegno a difesa dell’entità unitaria del Parco Nazionale dello Stelvio. Nel corso del convegno le associazioni rilanceranno la prospettiva dell’istituzione di un grande parco transnazionale delle Alpi Centrali, il primo in Europa. Al convegno, oltre alle associazioni, saranno presenti i responsabili politici della regione Trentino Alto Adige, del Ministero dell’Ambiente e il Direttore amministrativo del Parco.
Luigi Casanova
Per maggiori informazioni a riguardo:
http://goo.gl/rij3I
http://goo.gl/UdZ47
Sul sito di Italia Nostra di Trento trovate il dettaglio del convegno di Malè (TN) dell’8 giugno.
Luigi