36 anni, studi di economia, Elena Ollivier ha fondato tredici anni fa un’azienda che si occupa di soluzioni internet, information technology e consulenza aziendale. Nel 2010, nel decennale della fondazione di Nethics, Elena sognava una sede che non fosse difficile da raggiungere da parte dei suoi clienti internazionali, ma che non la costringesse a lasciare la Valle di Susa. «Per il lavoro che faccio, lo scoglio di essere in montagna è solo quello della rappresentanza. Un ufficio a Giaglione è complicato per i clienti. A Susa sarebbe già diverso». E oggi, infatti, la sede della sua azienda è in una bella palazzina del capoluogo valsusino.
L’idea di lavorare in proprio Elena l’ha sempre avuta. Già i nonni erano imprenditori: «All’inizio volevo aprire un bar, volevo fare qualche cosa di mio, non avere un padrone e non essere comandata». La proposta di avviare un’azienda informatica è arrivata per caso, da un amico. «All’epoca – dice Elena – non sapevo neanche mandare una e-mail. Un mio amico, che poi sarebbe diventato il mio socio, ha buttato lì l’idea di fare siti internet. Un’idea assolutamente innovativa per quegli anni. Mi ha mandato il business plan e io, credendolo un virus, l’ho cestinato nella posta!». Oggi l’azienda ha tre soci, che stanno in parti diverse del mondo, compreso il Brasile. E negli anni l’azienda si è allargata vendendo sofware in ambito multinazionale. «Con le nuove tecnologie e gli strumenti di condivisione di documenti, creazione di rete, skype, tutti i giorni siamo in conference con collaboratori e soci». Ma essere distanti a volte pesa: «A livello psicologico sarebbe importante, per fare gruppo, poter lavorare vicini. Ogni tanto abbiamo bisogno di fare riunioni faccia a faccia. Quando ci riusciamo lavoriamo di più e meglio. Il contatto è ancora un’altra cosa rispetto alla condivisione virtuale». Non è semplice neanche per selezionare il personale: «Lavorare da casa è un valore aggiunto, ma se non le conosci come fai? Non puoi controllarle, devi fidarti e le persone devono sapersi gestire da sole».

Dal globale al locale, sempre attraverso i mezzi di comunicazione più innovativi, da cinque anni Elena è impegnata anche nell’ambito delle lingue minoritarie, collaborando con Chambra d’Oc e occupandosi del sito internet del Ce.S.Do.Me.O., il Centro Studi Documentazione Memoria Orale che ha sede a Giaglione. Come dire: la tecnologia al servizio della cultura.
Valentina Porcellana