Massa critica raggiunta: la segale della Valle Gesso festeggia i suoi primi 25 quintali di granella e torna in cucina. Fino agli anni ’50, le Marittime erano un mondo fatto di segale. Questo rustico cereale, capace di resistere al clima severo della montagna, lo potevi trovare dappertutto: nel pane nero sulla tavola, nel letto, nella lettiera e sul tetto delle case – la segale era onnipresente e indispensabile. Nel mese di agosto, il sole accendeva d’oro i campi pronti per la mietitura. Poi sono venuti lo spopolamento della montagna, l’abbandono dell’agricoltura per l’industria, l’avanzata del bosco e quella luce si è affievolita e poi spenta. Da qualche anno a questa parte, tuttavia, nuovi piccoli campi di segale hanno timidamente iniziato a colorare ancora una volta il paesaggio della Valle Gesso.
La riscoperta di questa coltivazione è nata dall’Ecomuseo della Segale e ha ricevuto una bella spinta proprio dalla Festa della Segale di Sant’Anna di Valdieri, appuntamento ormai fisso con la tradizione e la cultura delle Alpi Marittime, promosso dall’Ecomuseo della Segale e dal Parco con la collaborazione di chi abita sul territorio. Quest’anno la festa ha celebrato la sua ventunesima edizione con il debutto della farina di segale ottenuta dalla macinazione dei primi 25 quintali di granella interamente prodotti in Valle Gesso. Nella stessa occasione, i panettieri hanno sfornato pane e biscotti mentre il birrificio artigianale Troll di Vernante ha messo la segale in bottiglia: è nata così la birra di segale Brunalpina, anch’essa realizzata con la granella del raccolto 2012. Si tratta di una birra leggera ispirata alle brown ale, di colore ambrato carico, cui la segale cruda delle Alpi Marittime e l’Arquebuse conferiscono secchezza e note balsamiche. Dopo aver esordito alla festa, la Brunalpina è oggi disponibile presso il Birrificio Troll e in altre strutture aderenti all’Associazione Ecoturismo in Marittime.
Dall’esperienza positiva è nata la voglia di collaborare per dar vita a una filiera della segale: così un gruppo di quattro agricoltori della Valle Gesso, l’azienda agricola e artigiana Il Farro di Peveragno, il panettiere Fabrizio Lerda di Entracque e il birrificio Troll di Vernante stanno lavorando per definire un percorso che porti il cereale dal campo alla tavola. Gli inizi sono sempre in salita, ma le condizioni ci sono perché la segale, dopo tanto tempo, torni a essere una delle voci dell’economia locale.
Irene Borgna