Per quattro voti la Camera dei Deputati ha respinto un emendamento volto a completare la ratifica dei protocolli della Convenzione delle Alpi.
Purtroppo – come troppo spesso avviene in Italia – hanno prevalso gli interessi corporativi, in questo caso del settore dell’autotrasporto. Le motivazioni addette in aula contro il Protocollo Trasporti hanno dimostrato la loro palese inconsistenza. L’assurdo è che da questa situazione non ha da guadagnarci nessuno, nemmeno gli autotrasportatori. Che si sparano nei piedi, perché diventa adesso molto più difficile per l’Italia opporsi a provvedimenti unilaterali, come le restrizioni o gli aumenti dei pedaggi sul tratto austriaco dell’autostrada Verona-Monaco. Come diventa più difficile promuovere le grandi infrastrutture intermodali, comprese le opere collegate al tunnel di base del Brennero.
L’Italia, il principale Paese alpino per superficie e popolazione, ne esce isolata e poco affidabile. Purtroppo le becere e contraddittorie argomentazioni della categoria dell’autotrasporto, riprese dalla Lega Nord, impediscono al nostro Paese di acquisire quella credibilità internazionale che gli spetta e di cui avremmo disperato bisogno.

Marco Onida, Segretario Generale della Convenzione delle Alpi, 25 ottobre 2011