Acqua, legno, erba e animali (selvatici e domestici). Quattro risorse capitali che, rinnovandosi perennemente, hanno consentito all’uomo di sviluppare una società alpina avanzata.

Siamo noi forse oggi talmente evoluti da voler abbandonare tutto questo?

Secondo i promotori del progetto “Laboratorio naturale Gestalp”, progetto pilota in Valle Varaita (Cn), no. Perché anche se nessuno di noi oggi vuole “fare la vota dei nostri vecchi”, grazie alla realizzazione di modelli innovativi è possibile gestire le “quattro fonti naturali rinnovabili” del territorio alpino. Con una prerogativa in più: una gestione a forte connotazione sociale. Cioè modelli in grado di produrre economia e occupazione, migliorare la qualità di vita della comunità residente, aprirsi a un proficuo scambio – paritario – con le realtà socio-economiche dell’area circostante senza dover obbligatoriamente attendere, come avviene ora, le contribuzioni esterne per intraprendere qualsivoglia iniziativa. «La sfida – si legge nella presentazione del progetto – è di riuscire a fare tutto questo senza intaccare la biodiversità e il paesaggio, ma, al contrario, cercando di salvaguardare e valorizzare entrambi gli aspetti anche a beneficio di altri comparti, come quello turistico».

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