Riqualificazione paesaggistica a Novalesa
Luogo: Novalesa (828 m), Valle di Susa (To)
Progetto: Francesco Barrera, Luca Barello, Rachele Vicario
Cronologia: progetto 2002-2004, realizzazione 2005-2007
Fonte: Arch. Luca Barello

L’abitato di Novalesa, noto per l’importante Abbazia – uno dei principali centri di potere e cultura del medioevo nelle Alpi occidentali – si trova lungo l’antica strada per il valico del Moncenisio, collegamento viario storico verso la Francia. Un luogo dunque denso di cultura e storia in cui nel tempo si sono sovrapposti tracciati differenti che conducevano al monastero: quello risalente all’epoca medievale, quello settecentesco, ecc.
Il progetto interessa la riqualificazione di diversi spazi aperti nei dintorni del paese e muove proprio dallo studio e dalla reinterpretazione di questi antichi collegamenti, nell’ottica di preservare la ragnatela di segni che da sempre ha contraddistinto il carattere della trama abitativa e viaria di Novalesa e di invitare ad una fruizione del paese più lenta e attenta agli ambienti che si attraversano.
Gli interventi realizzati comprendono il rifacimento del vecchio ponte pericolante, la realizzazione di strutture di supporto per i visitatori dell’Abbazia e la ricostruzione del cimitero.
Salendo verso l’Abbazia sono segnalate – con strisce in pietra poste nella pavimentazione in asfalto – viste panoramiche particolari, segni dell’antica trama agricola e viaria o ancora la presenza delle cappelle campestri: in questo modo ciascun fruitore può trovare il proprio personale avvicinamento come percorso di devozione, di turismo, di fruizione naturalistica.
Il ponte è un collegamento leggero caratterizzato da una coppia di cavalletti lignei sfalsati che sorreggono una struttura sottile in acciaio corten, il parcheggio a fianco si insinua tra castagni e massi erratici con una pavimentazione erbosa per conservare il carattere naturale del luogo.
Infine, nella ricostruzione del cimitero si è voluto valorizzare il sistema di terrazzamenti e di muri in pietra che ne caratterizza l’immediato contesto, inserendo nuovi volumi con tetti verdi piani o inclinati a ricollegarsi al terreno circostante, in modo da ricreare un legame tra il cimitero e il suo intorno. Un taglio nei colombari apre un nuovo ingresso a sud segnato dal tetto verde della nuova camera mortuaria che scende a terra costellato dai volumi dei lucernari. Anche la scelta di materiali cerca un dialogo con le preesistenze: ad esempio alla pietra locale dei muri si è accostata la pietra di Luserna a spacco o fiammata per le pavimentazioni e la chiusura dei loculi. Caratteristici lucernari in acciaio corten si aprono sui tetti verdi piantumati con sedum, genere di piante che necessitano di un sottile strato di terreno e di minima manutenzione.

Roberto Dini e Mattia Giusiano