Lido Riba si piega ma non si spezza. Il presidente dell’Uncem Piemonte traccia il profilo del 2010, l’Annus horribilis delle CM piemontesi. «Abbiamo sottoscritto un accordo con la Giunta Cota – spiega – con il quale ci impegniamo a eliminare gli elementi più costosi e meno redditizi all’interno delle CM». E in cambio sono arrivati 20 milioni di euro dalla Regione per il 2011.
Siamo forse alla vigilia di una razionalizzazione del personale? Lido Riba salta sulla sedia: «Assolutamente no, naturalmente nessuna verrà licenziato. Magari ci potranno essere dei trasferimenti o altre formule. Fatto sta che abbiamo bisogno di cambiare. Bisogna ridare alle nuove agenzie un assetto per dare possibilità di realizzare interventi sul territorio».
Cioè a dire, fino ad oggi abbiamo scherzato, ma da oggi ci mettiamo a fare sul serio.
Ma com’è possibile che un ente navigato come una CM da un giorno all’altro, e con meno risorse finanziarie, possa trasformarsi in un’agenzia di sviluppo del territorio? Forse attraverso adeguati corsi di formazione per il personale interno? «Su questo versante sono un po’ preoccupato – ammette Lido Riba – perché attraverso Formont, il Consorzio di formazione professionale per le attività di montagna della Regione Piemonte, abbiamo contattato comuni e CM per realizzare dei corsi finanziati dalla Regione stessa. Ma purtroppo non abbiamo avuto tante adesioni».
Ma nonostante le condivisibili preoccupazioni il presidente dell’Uncem Piemonte non perde la sua spinta propulsiva, e ammonisce: «Quest’anno l’imperativo categorico è presentare alla Regione un progetto di attività il più incisivo possibile». Perché le CM, non è un segreto, rimangono sorvegliati speciali, e la Regione le aspetta al varco per, eventualmente, decidere se rinnovare il magro – visto tutto quello che si chiede a questi rinnovati enti – trasferimento finanziario.
«Abbiamo appena passato un anno, il 2010, davvero difficile – conclude Lido Riba –. Poi però c’è stata la sentenza della Corte Costituzionale che ha rilevato illegittima la soppressione da parte del governo dei trasferimenti erariali alle Comunità montane. Poi la Regione Piemonte che ha messo a disposizione 20 milioni di euro. Il 2011 si apre con la possibilità di poter riorganizzare le CM, con l’appoggio da parte dei livelli governativi superiori».
Maurizio Dematteis
Info: www.uncem.piemonte.it