Grazie a due progetti europei, gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Paesana, in provincia di Cuneo, sono al centro di un vivace scambio interculturale che prevede la realizzazione di ricerche su temi condivisi, visite alle scuole dei partner, video realizzati dagli studenti e dai docenti e collegamenti via webcam fra le scuole coinvolte.
Il progetto Comenius “Regards croisés sur le développement soutenable” coinvolge, oltre all’Istituto Comprensivo di Paesana, un collège di Montpellier, una scuola di Lisbona, una spagnola dell’Estremadura e una di Bucarest, in Romania. Francese, spagnolo e occitano sono state le lingue utilizzate durante gli incontri “virtuali” con i compagni stranieri. Con una semplice webcam e un videoproiettore Paesana non è mai stata così al centro dell’Europa!
Un altro progetto per cui si intende utilizzare lo strumento della videoconferenza è l’Interreg ALCOTRA: «La Provincia di Cuneo – spiega Leda Zocchi, Dirigente Scolastica dell’Istituto – ci ha offerto in comodato d’uso un impianto di videoconferenza e quindi contiamo, migliorando la qualità delle immagini trasmesse e sfruttando le potenzialità del mezzo, di poter inviare anche files, presentazioni power point, documenti, condividendo così alcune attività progettuali e didattiche». La Provincia di Cuneo ha individuato sette scuole cuneesi cui ha proposto un gemellaggio con altrettante scuole francesi. Oltre agli scambi di visite e alla continua corrispondenza via e-mail, il progetto prevede almeno quattro collegamenti video, il primo in occasione degli auguri di Natale. Al termine del progetto sarà realizzato dai ragazzi italiani e francesi un dvd con la presentazione dei propri territori. Inoltre, per ogni viaggio di scambio gli studenti realizzeranno un taccuino di viaggio e verrà premiato quello più originale e completo.
«Dal mio punto di vista – conclude Leda Zocchi – credo che la partecipazione a progetti come questi rappresenti un’importantissima opportunità per i ragazzi delle nostre montagne: la difficoltà dei trasporti e una certa mentalità chiusa, molto centrata sul locale, rischiano di inibire questi giovani e di dare loro una visione distorta per cui bisogna “difendersi” da tutto ciò che sta al di fuori della valle e che prova ad entrare (vedi immigrati). Non permette loro di valutare correttamente l’importanza dell’acquisizione delle lingue straniere, e del francese in particolare, nonostante la vicinanza con la Francia; limita i loro orizzonti da molti punti di vista, soprattutto da quello culturale. Molte famiglie non riescono a cogliere le proposte culturali che vengono da città non tanto lontane, come Cuneo o Torino, non c’è l’abitudine ad andare al cinema, a teatro, ai concerti. La possibilità di interagire con persone che hanno stili diversi, che valorizzano alcuni aspetti culturali e tradizionali diversi (per esempio l’importanza e la cura data al canto da parte dei ragazzi rumeni è stata notata da tutti), mi pare vada nella direzione di una concreta esperienza interculturale che sarà fondamentale per i ragazzi nel loro mondo di domani».
Valentina Porcellana

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