L’ampio fondovalle valtellinese, soprattutto nell’area compresa tra Sondrio e Tirano, si presta perfettamente alla coltivazione dei meli, alberi da frutto tipici dell’arco alpino, che con i loro rami contorti, punteggiati da frutti colorati, caratterizzano il paesaggio di molte delle nostre valli.
Il 1° marzo 2010 le mele della Valtellina hanno ottenuto il riconoscimento I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta) dell’Unione Europea, raggiungendo la bresaola e i formaggi Bitto e Casera nel paniere dei prodotti tipici valtellinesi ufficialmente riconosciuti. Per quanto riguarda le mele, invece, quelle valtellinesi sono la quarta tipologia a ottenere un riconoscimento in Italia, dopo le mele della Val di Non (uniche D.O.P.), quelle dell’Alto Adige e la Mela Annurca Campana.
Già da alcuni anni i circa 700 produttori di mele valtellinesi, che facevano capo alle cooperative agricole di Ponte in Valtellina, Villa di Tirano e Tovo Sant’Agata, si sono riuniti nel Consorzio Melavì, con il cui marchio i frutti arrivano sul mercato di tutta Italia (anche se il 60% delle vendite avviene in Lombardia). Paolo Molteni, direttore commerciale di Melavì, confida nell’apporto che il riconoscimento I.G.P. potrà dare all’agricoltura locale, costretta al difficile confronto con il mercato internazionale: «Speriamo che un riconoscimento così importante ci permetta finalmente di essere più visibili e riconoscibili sul mercato e di conseguenza di aumentare il guadagno diretto dei produttori. Purtroppo la grande distribuzione, tranne pochissime eccezioni, è poco attenta ai prodotti locali, privilegia i marchi propri e, ragionando in termini di grandi quantitativi, pensa più al risparmio che alla qualità e alla provenienza dei prodotti».
L’I.G.P. ottenuto dalle mele si inserisce in una strategia più ampia di valorizzazione dell’agricoltura e dei prodotti tipici locali della Valtellina. Melavì ha da poco concluso la realizzazione un catasto informatico ortofrutticolo della provincia di Sondrio, svolto in collaborazione con la Regione Lombardia, per fornire un quadro preciso e permettere un monitoraggio costante della frammentata realtà agricola locale (la dimensione media dei frutteti è inferiore a 1 ettaro).
Le specificità territoriali valtellinesi, inoltre, da qualche anno vengono rese riconoscibili sul mercato italiano e internazionale dal marchio territoriale “Valtellina. Il cuore delle Alpi” ed entro pochi mesi partirà anche un progetto di vendita on line con consegna a domicilio dei prodotti agro-alimentari, che permetterà la realizzazione di una filiera corta, a vantaggio dei produttori locali.
Giacomo Pettenati