Secondo una ricerca effettuata da Sab, Gruppo svizzero per le regioni di montagna, associazione costituita da 22 cantoni e oltre 700 comuni alpini, la situazione economica delle aree montane svizzere sarebbe migliorata notevolmente tra il 2005 e il 2008.
La tendenza positiva riguarda innanzitutto il settore occupazionale: dopo il declino degli anni ’90, infatti, il numero degli occupati nelle valli svizzere ha ricominciato a crescere e, solo tra il 2005 e il 2008, il dato è aumentato dell’1,8%.
Analizzando la ripartizione dei posti di lavoro tra i vari settori occupazionali emergono dati interessanti, che evidenziano alcune differenze tra l’economia montana svizzera e quella italiana.
La maggior parte dei posti di lavoro, infatti, si concentra nell’industria, seguita a una certa distanza dal terziario, distribuito tra i servizi e il turismo; molto più distanziata è invece l’agricoltura, dove si concentra solo l’8% della forza lavoro attiva.
Secondo il Sab questi dati rivelano una trasformazione profonda delle regioni di montagna svizzere, che sarebbero sempre meno dipendenti dalle attività legate ai monopoli federali (esercito, ferrovie,  produzione di energia, etc.) e starebbero invece sviluppando nuove competenze territoriali, legate alle specificità delle risorse locali.
Strettamente legati ai dati economici sono quelli demografici. Alla crescita dell’economia montana elvetica, infatti, corrisponde un aumento della popolazione delle terre alte, che è cresciuta dello 0,7% solo nel triennio 2005-2008, raggiungendo gli 1,8 milioni di individui, pari al 23% del totale della popolazione svizzera.
Come per l’economia, anche per quanto riguarda le variazioni di popolazione, esistono delle notevoli differenze regionali tra le diverse aree montane della confederazione. Circa un quinto delle aree montane analizzate dallo studio del Sab infatti hanno visto decrescere la propria popolazione nel periodo di tempo considerato. Secondo le conclusioni del gruppo di ricerca, si tratta di regioni caratterizzate da strutture economiche sfavorevoli e da scarsi legami con le città di fondovalle (Glarner Hinterland, Kandertal, Conches, Val de Travers); al contrario, supera la media l’aumento demografico di regioni dall’economia più solida e dai rapporti stretti con le aree urbane e periurbane, come i distretti di Glâne, Veveyse e Gruyère (+2%), tutti e tre nel cantone di Friburgo.
Giacomo Pettinati