Martedì 8 giugno 2010 si è tenuto presso il Politecnico di Milano un convegno di approfondimento sulle Alpi megaregione d’Europa. “Mega-” definisce il carattere di specifica riconoscibilità delle risorse regionali e del posizionamento autonomo delle Alpi in Europa, come sistema in grado di competere globalmente attraverso le proprie specificità. “Regione” (ma sarebbe meglio dire “regioni”) indica il modello per valorizzare tali specificità nella singole individualità locali, dalle risorse naturali alle possibilità offerte da differenti gestioni interne di servizi e attività.
Per definire la “megaregione” non è possibile nascondere le questioni molto concrete che ancorano questa dimensione, di per sè piuttosto astratta, al territorio. E tali questioni individuano un sistema contraddistinto dall’importanza peculiare della manutenzione ambientale e la gestione del rischio idrogeologico (Bonomo, Politecnico di Milano), che è la prima dimensione a sottolineare l’importanza delle relazioni cooperative transnazionali, sicuramente non facili, sostenute da organismi come la Commissione italo-svizzera per la gestione degli ambienti lacustri. Ma considerando le risorse come dimensione connotativa delle Alpi, è proprio il carattere delle risorse ambientali, paesaggistiche ed economiche a posizionare le Alpi-megaregione come spazio unitario all’interno del contesto europeo: da qui l’importanza della megaregione-Alpi in relazione alle megaregioni-altre, dal Danubio, al Baltico (Fossa, PoliMi). È in questa dimensione che le risorse locali possono, secondo una prospettiva certamente esogena, essere ancorate alle reti di livello globale, tentando di sviluppare l’integrazione tra diversi contesti. Occorre prendere le distanze da stereotipi quali le Alpi come territorio “di riserva” o “le Alpi come territorio naturalmente svantaggiato” (Ronza, scrittore), e bisogna “riconoscere” prima di tutto i territori, come è stato fatto nel nuovo Piano Territoriale Regionale della Lombardia con l’asse valtellinese (Federici, Regione Lombardia), sostenuto da interventi importanti sul rafforzamento dei reticoli locali (Kian, PTRA Valtellina IREALP). L’opportunità è stata colta anche negli USA, con il rilancio di modelli di sviluppo sostenibili (fino a pochi anni fa impensabili), legati all’energetico, ai trasporti e all’uso dell’acqua (Yaro, Presidente di Regional Plan Association Network). “America 2050” è il progetto che tenta di muovere le acque. Per un ipotetico Alpi-Europa 2050 è ancora tutto possibile.
Alberto Di Gioia