1 febbraio 2016
La presenza di stranieri nei comuni classificati come aree interne è rilevante e ne condiziona la tenuta demografica. Ma come questa realtà rientra nelle strategie di area in corso di definizione? Con azioni di formazione al lavoro, percorsi di inter-cultura e strategie educative.
di Daniela Luisi e Michele Nori
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1 febbraio 2016
Le opportunità di insediamento possono venirsi a determinare attraverso elementi di investimento economico in stretta connessione con le politiche pubbliche per le terre alte. Soprattutto per i profughi approdati nelle Alpi. E con il vecchio strumento delle “150 ore” portato avanti dai nostri giovani in servizio civile si potrebbe intercettare qualche transfugo intenzionato ad abitare le Alpi.
di Aldo Bonomi
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1 febbraio 2016
Il Gruppo Abele di Torino, da anni impegnato sul tema dell’accoglienza, sottolinea alcune criticità e propone una serie di azioni possibili per affrontare il fenomeno delle attuali migrazioni. E chiude con una proposta di grande museo a cielo aperto per non dimenticare a creare nuova cultura.
Mirta Da Pra Pocchiesa
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1 febbraio 2016
Il profilo tipico dell’immigrato pastore salariato è quello di uomo, tra i 25 ed i 40 anni, originario di un paese della regione mediterranea. Manodopera relativamente qualificata a costi bassi. Ma se si vuole coinvolgerli nei processi di cambiamento bisogna fornirli strumenti stabilità responsabilità. Altrimenti il Mediterraneo rischia di perdere alcuni dei guardiani più preziosi.
di Laura Fossati e Michele Nori
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1 febbraio 2016
La montagna risorsa per i rifugiati e i rifugiati nuova chance per la montagna? In un paese dove l’immigrazione è gestita come un problema di ordine pubblico risulta difficile. Perché per fare integrazione seriamente, occorre investire delle risorse. Come fa l’Ufficio Pastorale Migranti nell’accompagnare l’ospitalità che famiglie e parrocchie offrono a rifugiati usciti da percorsi di prima accoglienza.
di Sergio Durando
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